Torrione Testaforte, crollati i 'merli'. Segnalazione alla Soprintendenza

Una parte del bastione precipitato nel fossato. In corso uno studio

La 'ferita' provocata dal crollo dei merli sull’antico torrione

La 'ferita' provocata dal crollo dei merli sull’antico torrione

Sarzana, 23 maggio 2018 -  Si sono  staccati e sono precipitati nel fossato sottostante alcuni ‘merli’ del Torrione Testaforte, sulle antiche mura della città a poca distanza da Porta Romana. Le antiche pietre sono finite nel terreno di proprietà del Comune di Sarzana, al quale non è consentito l’accesso, ma la ‘ferita’ al torrione ha richiamato l’attenzione dei passanti. Il Torrione Testaforte, di proprietà privata, è un patrimonio storico della città, vincolato dalla Soprintendenza ai Beni archeologici come le mura e i palazzi nobiliari. Fu costruito nel 1513 dal podestà sarzanese Luchino Stella ed è attualmente la residenza della famiglia Accorsi. La parte crollata, sostiene la famiglia Accorsi, non riguarderebbe l’antico Torrione ma sarebbe stata ricostruita molti secoli dopo, negli anni ’30: una struttura in cemento è al di fuori della parte più antica. Non è la prima volta però che questa struttura cede, già lo scorso anno si erano verificati dei crolli e la famiglia Accorsi aveva denunciato l’accaduto all’amministrazione comunale, proprietaria di una parte del sottostante fossato, e l’intera area era stata completamente sbarrata e inaccessibile a chiunque, con tanto di cartelli di divieto d’ingresso. Parte del fossato è proprietà privata mentre è da tempo abbandonata all’incuria il tratto verso piazza Cesare Battisti che è di proprietà del Comune di Sarzana. Un’area in realtà mai resa di uso pubblico e per la quale non è stata studiata una possibilità di accesso. In quel pezzo di fossato la vegetazione è cresciuta a dismisura, ma le stesse mura non sembrano essere in ottime condizioni e la targa in marmo apposta sul torrione è diventata nera e ormai illegibile. Dopo i primi cedimenti la famiglia Accorsi spiega di aver dato incarico ad un architetto per l’elaborazione di un progetto per eliminare oppure fortificare la struttura in cemento che sta crollando. Il progetto verrà poi sottoposto al Comune di Sarzana e alla Soprintendenza di cui è necessaria l’autorizzazione per effettuare l’intervento.

Si è trasfromato ormai in un bosco incolto il tratto di fossato che ptorebbe essere aperto all’uso pubblico nel momento in cui non ci fossero pericoli di ulteriori crolli. Il comune di Sarzana sembra abbia valutato la possibilità di intervenire per riportare la situazione allo stato originario di cura. Intanto i funzionari dell’ufficio tecnico provvederanno a segnalare la situazione che si è creata con il crollo alla Soprintendenza della Liguria. Un altro crollo, di ben più modeste dimensioni, è avvenuto in pieno centro, in via Mazzini: alcuni sassi sono caduti dal tetto del palazzo Picedi Benettini, per fortuna senza colpire nessun passante. Ora l’area sottostante è stata transennata e anche in questo caso dovranno essere effettuati gli interventi necessari per rimettere in sicurezza il palazzo.