Tarlo cinese corrode pini secolari, arriva l’Asl

A far scattare allarme e sospetti le forature simili a quelle di un trapano. Da capire come il raro insetto sia arrivato nella zona di Luni

Il santuario del Mirteto (foto d’archivio)

Il santuario del Mirteto (foto d’archivio)

Luni (La Spezia), 3 luglio 2020 - Il giallo è stato risolto dalla tecnologia che ha smentito le voci maliziose e le occhiate complici di chi già si vantava in paese di "sapere" che qualcosa di strano era sicuramente accaduto, magari favorito dal buio delle notti senza luna. Il colpevole invece è stato individuato nel cinese, nelle sembianze di un insetto raro che è arrivato chissà come sulla collina di Ortonovo e si è messo a divorare le piante secolari che abbelliscono la salita che porta al Santuario della Madonna del Mirteto. I pini nei giorni scorsi erano finiti al centro di una controversia tra chi intendeva abbatterli per favorire l’intervento di ristrutturazione della strada già iniziato da qualche tempo e i difensori del verde e dell’ambiente già pronti alle barricate pur di salvarli. Ma i lavori devono procedere davvero spediti per portare a termine il rifacimento della strada antica sgretolata dal tempo e dal peso dei mezzi pesanti e tanto cara agli abitanti non soltanto per la bellezza architettonica ma anche per il profondo sentimento religioso legato a quei posti. E per questo oltre al finanziamento del Comune di Luni è arrivata in soccorso delle casse anche la colletta della Pro Loco di Ortonovo che ha destinato all’intervento il ricavato di tante iniziative e manifestazioni. Ma all’improvviso qualcuno ha notato qualcosa di strano nella corteggia dei pini: un foro perfetto che sembrava disegnato dalla punta di un trapano adeguatamente utilizzato per ledere l’albero e provocarne il decesso. Ma alla malizia e vociare di popolo ha messo la parola fine la tecnologia degli agronomi sollecitati all’esame del caso da Soprintendenza e Carabinieri del Nucleo Ambientale. La sonda calata nel tronco ha dimostrato, tra lo stupore, che il foro non presentava all’interno un percorso lineare, per cui evidentemente non causato da una punta metallica, ma trasversale, quasi a zig-zag. Il colpevole di questo attacco è stato identificato nel temibile tarlo cinese. Una rarità piovuta sulle alture di Ortonovo chissà per quale ragione. Probabilmente si era annidato in un contenitore in legno che custodiva il pellet o chissà cosa altro possa avergli fatto da trasporto fino a Luni. Di certo è un insetto raro che in Italia è stato rinvenuto al Nord ma non certamente da queste parti. E di fronte all’ennesimo attacco proveniente da fuori confine da un lato si è tirato un sospiro di sollievo perchè è stata esclusa la mano dolosa di qualcuno ma dall’altro ha fatto a dir poco sobbalzare e senza alcun dubbio trattenere a stento le imprecazioni essendo, quello colpito, un luogo religioso . Adesso arriveranno al Santuario anche esperti delle Asl della Liguria e Toscana per analizzare questo nuovo "ospite" e studiarne le caratteristiche per evitare che possa attaccare altre piante e diventare davvero il nuovo nemico da combattere. Intanto gli alberi del santuario dovranno essere tutti analizzati e quelli che risulteranno malati e intaccati dal "cinese" inevitabilmente abbattuti e successivamente smaltiti aggiungendo spese per il Comune e sottraendo ulteriore tempo ai lavori che dovrebbero essere se non proprio conclusi almeno interrotti a buon punto a inizio del mese di settembre per celebrare la ricorrenza della Madonna del Mirteto. Una delle condizioni per iniziare i lavori post emergenza sanitaria, una volta ottenuto il via libera anche dalla Soprintendenza che ha preteso il rispetto dei criteri antichi della pavimentazione, era proprio quella di riuscire a consentire il passaggio dei fedeli lungo la strada di ciottolato per poter procedere a piedi nella tradizionale processione. © RIPRODUZIONE RISERVATA