Superenalotto, la maxi vincita: "Il supermilionario? Forse è un operaio"

Romito Magra, tra le ipotesi sul vincitore le attenzioni si concentrano sui lavoratori nei cantieri della zona, molti dei quali sono immigrati

I titolari della fortunata ricevitoria di Romito Magra “Il Quadrifoglio” Riccardo Rocchi,

I titolari della fortunata ricevitoria di Romito Magra “Il Quadrifoglio” Riccardo Rocchi,

Romito Magra, 31 gennaio 2020 - Cinque ville a Beverly Hills, quattro appartamenti sull’avenue Princesse Grace a Monaco, tre Ferrari 290 Spyder, un aereo privato Gulfstreami, un Rolex al giorno per 1000 giorni, vivere facendo il giro del mondo in crociera. Però poi si resta a secco. Ecco cosa può permettersi il vincitore dei 67 milioni di euro.

Potrebbe anche pensare agli altri, magari donare seimila euro a testa ai 10600 arcolani concittadini (forse!), e tenersi quattro milioni, restaurare qualche opera d’arte o acquistarla ma non il Salvador Mundi battuto per 450,3 milioni di dollari. Oppure oculatamente decidere di ricevere una rendita mensile da tremila euro e rendere felici anche figli e nipoti, senza sperperare. Ieri le voci, tante e di tutti i generi, sul possibile plurimilionario davano per i più papabili un lavoratore rumeno oppure un operaio marocchino. Solo depistaggi?

L’identikit del vincitore si stringe intorno alle persone che lavorano nei cantieri intorno alla tabaccheria il “Quadrifoglio” di Romito dove è stato centrato il 6, ma la strada in realtà segna ogni giorno un intenso passaggio, potrebbe quindi essere qualcuno che si ferma ogni giorno ad acquistare il giornale e casualmente ha deciso di investire quei due euro in fortuna.

Segnali del vincitore non ce ne sono. Di certo, ufficialmente, non si è fatto vivo neppure in modo anonimo. "Siamo ancora storditi – raccontano a tutti i titolari della ricevitoria Riccardo Rocchi, Daniela e Lorella Rolandelli – tutti ci chiedono, vogliono capire". Clienti e curiosi sono aumentati in modo esponenciale. Solo il primo giorno qualcuno vedendo giornalisti e telecamere ha pensato a una rapina: ora tutti sanno della clamorosa vincita. I sogni, anche di chi non ha vinto, soldi sono tanti. Carlo Canese della Pubblica Assistenza si dice generoso: "Non lo so sicuramente darei una mano a tutti i miei parenti, a mia figlia, ai miei due nipotini, alla Pubblica Assistenza".  

Una cifra esagerata per la giovane amministratrice Camilla Monfroni. "Non riuscirei a tenerli tutti per me – spiega – senza aiutare chi è davvero in difficoltà. Per prima cosa aiuterei alcuni parenti. Il pensiero andrebbe anche al Comune di Arcola: in questi mesi ho toccato con mano le difficoltà di questo paese, investirei parte della somma vinta per risolvere problemi che, ad oggi, con le nostre risorse di bilancio, sono difficili da sostenere. Aiuterei associazioni che svolgono ricerche per la cure di malattie o che costruiscono scuole in Paesi dove non esistono. I miei sogni nel cassetto? Sicuramente, riuscirei a esaudire il mio più grande desiderio che è quello di viaggiare nel mondo".

Il consigliere comunale Gino Pavero fa una lunga lista: "Riqualificare completamente il paese sotto il profilo del decoro urbano, risolvere lo stato di pericolosità del Riomaggio, la costante manutenzione dei colatori minori , installare impianti di video sicurezza almeno sulle tre direttrici di entrata/uscita dal paese, acquistare l’edificio delle vecchie scuole da trasformare in un centro polivalente, polifunzionale per tutta la popolazione, per creare servizi, occasioni di svago e socializzazione, dare una mano considerevole alla Humanitas nell’affrontare l’impegno economico per i lavori del fabbricato della sede sociale.

Oltre ad aiutare famiglie e persone della frazione bisognose. Poi andrei a parlare con il direttore generale di un istituto bancario dicendo che sono io il fortunato e che vorrei investire le mia fortuna con loro a condizione che la banca apra una filiale in paese!". Poi ci sono gli scettici, come Daniela Tresconi, dipendente comunale e scrittrice. "E se in realtà non avesse vinto nessuno? – il dubbio – Magari ogni tanto tirano fuori la vincita milionaria solo per farci continuare a giocare e credere che veramente si può vincere". E sono in tanti a pensarla come lei.  

Cristina Guala © RIPRODUZIONE RISERVATA