Spiagge libere, Sarzana fa scuola. Ameglia lancia un Sos ai privati

L’idea è di far gestire il controllo dei lidi pubblici, delle scogliere e di Punta Corvo ai concessionari. Il sindaco ha illustrato le ipotesi in un incontro in municipio ma tra gli operatori ci sono perplessità

Una delle spiagge libere di Ameglia fino a pochi giorni fa, ancora con i detriti

Una delle spiagge libere di Ameglia fino a pochi giorni fa, ancora con i detriti delle marggiate.

Ameglia, 5 giugno 2020 - Il modello adottato da Sarzana per la gestione delle spiagge libere è guardato con interesse anche dai “vicini” di Ameglia, dove l’amministrazione comunale è ancora alla ricerca della ricetta giusta. Il solito problema di gestione degli spazi pubblici, uniti anche alle scogliere e alla spiaggetta di Punta Corvo, sono i nodi da sciogliere per l’amministrazione comunale amegliese che sta ancora sviluppando teorie e ipotizzando soluzioni idonee per affrontare l’insolita e davvero difficile stagione balneare.

Il tempo sta scorrendo anche se a dare una mano alla giunta del sindaco Andrea De Ranieri è arrivato il meteo che ha frenato la voglia di mare e l’apertura di una serie di cantieri sul litorale e scogliere che hanno necessariamente imposto i divieti di utilizzo delle aree. Il problema del controllo dei tratti di arenile aperti al pubblico, mai dotati neppure in passato di gestione se non la pulizia e il decoro minimo, potrebbe essere dunque risolto chiedendo una grossa mano ai titolari degli stabilimenti confinanti.

Sull’esempio portato a buon fine dal Comune di Sarzana è stata lanciata la richiesta di sostegno ai privati che si affacciano sugli spazi liberi ancora incustoditi ma che dovranno essere controllati entro il 15 giugno, termine ultimi previsto per l’avvio della stagione balneare. Nell’incontro convocato in municipio è stato espressamente chiesto un aiuto per monitorare gli accessi e vigilare sulla sicurezza dei frequentatori e il rispetto delle disposizioni sanitarie in particolare lungo l’arenile di Fiumaretta. Spetterà dunque ai titolari degli stabilimenti la decisione se accettare la proposta anche se, negli ultimi tempi, il rapporto si è fatto nuovamente burrascoso. Oltre al ricorso al Tar ancora pendente riguardante l’approvazione del piano spiagge alcuni stabilimenti di Fiumaretta si sono visti recapitare nei giorni scorsi l’avviso di demolizione di opere installate non conformi al piano spiaggia. In realtà l’avviso è un sollecito a quanto avrebbe dovuto essere realizzato a settembre di un anno fa e non una nuova ordinanza.

L’appello alla partecipazione nelle gestione di incombenze spettanti al Comune ha dunque sollevato non poche perplessità tra gli operatori. Per ogni spazio l’ente ha stabilito i numeri da rispettare, prenotazioni obbligatorie ma anche la percentuale del 60% degli spazi da assegnare ai residenti. Ma non ancora chiarito a chi spetti in realtà il ruolo del controllo ipotizzando soltanto l’utilizzo di personale esterno, polizia municipale e volontari. m.m. © RIPRODUZIONE RISERVATA