Scoperto centro di scommesse clandestine

Blitz della guardia di finanza di Sarzana in un ’internet point’ di Santo Stefano. Denunciato il titolare. Materiale sotto sequestro

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SANTO STEFANO MAGRA

Doveva essere un "Internet Point" invece era stato trasformato in un centro di scommesse sportive clandestine dove si puntavano somme sugli avvenimenti che si svolgono in Italia e all’estero in modo particolare sulle partite di calcio. A scoprirlo sono stati i militari della Guardia di Finanza della compagnia di Sarzana nel corso di un servizio d’istituto, coordinanti dal comandante il capitano Salvatore Canciello. A finire dei guai è stato il titolare dell’esercizio, un 40enne di Santo Stefano Magra che è stato denunciato all’autorità giudiziaria, per violazione della normativa sulle scommesse sportive che prevede una pena che va dai 6 mesi ai tre anni di carcere. E’ accaduto l’altro pomeriggio, quando la pattuglia delle fiamme gialle ha notato che sulle due vetrate dell’Internet point c’erano adesivi riportanti il marchio di un noto bookmaker di scommesse. I militari a quel punto si sono soffermati nei pressi dell’ingresso dell’esercizio. Non è stata un’attesa lunga, dopo pochi minuti infatti hanno visto uscire un uomo al quale hanno chiesto chiarimenti sulle operazioni che aveva effettuato all’interno del locale. L’uomo ha ammesso candidamente di aver effettuato due scommesse sportive su partite di calcio pagando la somma totale di 7 euro specificando dettagliatamente quanto era avvenuto e mostrando anche i due tagliandi che aveva ricevuto per le scommesse effettuate. A quel punto i finanzieri sono entrati all’interno del locale dove hanno visto un altra persona seduto in una delle 5 postazioni di gioco che erano dotate di computer intento ad effettuare una prenotazione di scommesse su eventi sportivi sul sito estero. I computer erano "all in one", completi ovviamente di tastiera e mouse. Inoltre c’erano altri due computer riservati per la gestione della raccolta delle scommesse , una stampante ed un televisore a muro sul quale erano in onda eventi sportivi. Il materiale è stato posto sotto sequestro.

Si tratta di un’attività secondo i primi accertamenti fatti dalla Guardia di Finanza che aveva un giro d’affari di alcune migliaia di euro la settimana e,almeno per il momento, non è chiaro da quanto tempo fosse attiva. Attraverso le indagini effettuate è emerso che il centro era collegato via internet con il bookmaker estero, il giocatore dunque comunicava il termine della scommessa che veniva inviata_ attraverso l’ausilio di un sofware istallato nei personal computer che si trovavano all’interno del locale di Santo Stefano. Successivamente arrivava la richiesta di accettazione al bookmaker il quale ritrasmetteva , in tempo reale e sempre via internet , le combinazioni accettate rilasciando una matrice della giocata che veniva emessa attraverso l’ ausilio di una stampante. Successivamente in caso di vincita lo scommettitore ritirava la somma presso la sede dell’attività.

Carlo Galazzo