Torna alla luce tempio del I secolo nell’antica città romana. Archeologi ancora al lavoro

Negli scavi a cura dell’ateneo di Pisa, vi operano studenti universitari e del Parentucelli

Scavi archeologici

Scavi archeologici

Luni (La Spezia), 5 dicembre 2019 - Un tempio della seconda metà del I secolo d.C. è “riemerso” nell’ultima campagna archeologica dell’Università di Pisa a Luni: si affaccia proprio sul cardo maximus, la strada principale della città, e sorge su quella che sinora si pensava fosse solo una domus. "Nella prossima campagna l’obiettivo sarà di portare in luce i resti della scalinata di accesso al tempio, al quale si arrivava dal cardo maximus", spiega la professoressa Simonetta Menchelli dell’Ateneo che coordina gli scavi.

Le campagne dell’Università hanno la concessione della Soprintendenza ligure, la sinergia di Museo e Comune di Luni. Partecipano gli universitari di Pisa, gli studenti del Parentucelli Arzelà e del Liceo spezzino Costa, coordinati da Paolo Sangriso, con Alberto Cafaro, Stefano Genovesi, Rocco Marcheschi, Silvia Marini, e la collaborazione di Domingo Belcari. Alle attività sul campo partecipa il professore Stephen Carmody (Troy University, Alabama) per la classificazione dei materiali paleobotanici recuperati il cui studio offrirà dati significativi sull’ambiente naturale lunense. Partecipano poi il professore Adriano Ribolini per le indagini Ground Penetrating Radar volte ad individuare gli edifici sepolti nel settore meridionale, definirne la pianta e indirizzare i futuri scavi, il professore Vincenzo Palleschi (Cnr Pisa) per la modellazione delle strutture in 3D, e Younes Naime (DCFS, UniPi) per lo studio dei reperti archeozoologici.