Chiusa la strada della Ripa, pendolari scatenati sui social

Lunedì lo stop. La viabilità e il doppio senso riprenderanno a partire dal 12 ottobre

Sopralluogo ai lavori della Ripa (foto d’archivio)

Sopralluogo ai lavori della Ripa (foto d’archivio)

Vezzano (La Spezia), 14 settembre 2019 - La chiusura della strada della Ripa da lunedì fino al 12 ottobre, giorno in cui avverrà la riapertura e l’inizio della viabilità a doppio senso, ha fatto scoppiare il finimondo. A scatenarsi è il popolo di internet che sottolinea le difficoltà e i disagi che i pendolari, ventimila al giorno, saranno costretti a subire in questo periodo di stop. Per chi vive in quelle zone si tratta di una «questione di sopravvivenza». Opinioni pungenti, nel web la gente si prende a colpi di «ingegnere improvvisato», di «geometri senza titolo» perché oltre al lamento condiviso sulla chiusura, c’è spazio per fare a gara e suggerire altri progetti, altre soluzioni di gallerie, senza mensola o con più piloni, foto catturate di altre infrastrutture in rete dal Trentino alla Svizzera.

Arduo  il compito di Luciano Hermida amministratore della pagina facebook dove sta avvenendo tutto questo, nel gruppo del «Comitato la Ripa» di cui è creatore e che da anni si occupa di dare informazioni sulla viabilità della strada e sull’andamento dei lavori. All’annuncio della chiusura da lunedì, infatti sono scaturiti centinaia di commenti, iniziati prima come semplici dubbi, in seguito le parole si sono scaldate: «Siete dei mugugnoni» commenta qualcuno, altri replicano a quelli che lamentano che l’interruzione di viabilità con l’inizio delle scuole, proprio lunedì, segnerà il caos, a chi ritiene che la sospensione di transito per quasi un mese sia decisamente un periodo troppo lungo da sopportare, tradotto in code e ritardi. Le preoccupazioni portano a scrivere in chat che la strada della Ripa sia «Una Salerno Reggio Calabria 2», da Follo e Ceparana si levano le voci più intimorite per il transito diretto e in provenienza da Albiano, dove c’è il ponte di Caprigliola. Fanno da contraltare altri botta e risposta. Non mancano gli ottimisti per il futuro, e ritengono il sacrificio limitato nel tempo visto che si tratta di poco più di venti giorni. Tanto durerà questa chiusura, ultimo atto di un enorme impegno per restituire alla cittadinanza un’infrastruttura importantissima sulla quale, fino all’intervento della Regione, non si nutrivano speranze: «Potevano fare diversamente?» chiedono. Quello che succederà lo vedremo da lunedì.

Cristina Guala