Sarzana Ring rischia la chiusura

Manca una struttura idonea per la società di pugilato nata nel 1906

Il maestro Sergio Dall’Oglio con l’allievo Davide Martino

Il maestro Sergio Dall’Oglio con l’allievo Davide Martino

Sarzana, 29 giugno 2019 – Il pugilato a Sarzana rischia di chiudere i battenti nei prossimi mesi, se non verranno trovate adeguate soluzione per mancanza di una struttura idonea all’attività. Eppure la boxe ha una tradizione centenaria a Sarzana visto che è nata nel 1906 e negli ultimi decenni è stata guidata da Sergio Dall’Oglio, prima campione sia nel pugilato che nel full contact, ora uno dei piu’ stimati maestri della «nobile arte». Attualmente nella sede delle Missioni  con la sua Sarzana Ring Dall’Oglio continua a mietere successi, anche sabato scorso, un suo allievo Davide Martino a Carrara si è aggiudicato alla grande il match con Matteo Pala, nella riunione organizzata dalla Pugilistica Carrarese.

Attualmente allena una squadra di pugili che si stanno facendo  notare in campo nazionale, nel femminile: Irene Guccinelli, due volte campionessa italiana, quindi Giulia Baldini, Giulia Felici, Alessandra Moggia,  nel maschile Davide Martino, Nicolas Pino e Giacomo Bordoni. Inoltre ci sono sette ragazzi in procinto di esordire. Ma l’attività di Dall’Oglio in quella palestra è anche rivolta nel sociale.  Gia’ anni fa aveva fondato e diretto la Palestra nel Verde per il recupero di ex tossicodipendenti, da mesi due volte la settimana va nella casa circondariale della Spezia per avviare al pugilato un  detenuto , inoltre  le porte della sua palestra alle Missioni sono sempre aperte per chi è in difficoltà. Sembra incredibile ma tutto questo rischia di finire definitivamente a Sarzana.

«Le voci girano – afferma Sergio Dall’Oglio – e ho ricevuto alcune offerte per svolgere la mia attività di coach altrove. Però sto cercando di resistere perchè vorrei restare a Sarzana dove sono nato e cresciuto. Attraverso la boxe ho portato il nome di questa città da atleta in Italia ed in Europa, ora sto facendo la stessa cosa con i ragazzi che alleno. Non chiedo nulla, non l’ho mai fatto. Solo un luogo dove poter continuare ad allenare i ragazzi, togliergli dalla strada, dandogli la possibile di diventare uomini anche attraverso la boxe. Combatterò come ho sempre fatto, ma non capisco proprio il motivo perchè tutto questo debba finire».

C.G.