Rifiuti nel fiume, le analisi scongiurano rischi di inquinamento

LE DISCARICHE ora fanno un po’ meno paura. Restano comunque un’offesa al territorio, un gravissimo danno all’immagine delle aree protette ma dal punto di vista della pericolosità ambientale ha...

Arpal al lavoro

Arpal al lavoro

Sarzana, 17 aprile 2019 - Le discariche ora fanno un po’ meno paura. Restano comunque un’offesa al territorio, un gravissimo danno all’immagine delle aree protette ma dal punto di vista della pericolosità ambientale ha escluso rischi di tossicità l’esito delle analisi effettuate da Arpal su richiesta della Regione Liguria. Si tratta comunque della valutazione di soltanto 4 delle 40 discariche disseminate in area Parco, quindi una stima non certo complessiva. Quelle individuate nei territori di Sarzana, Arcola e Lerici e sottoposte ai prelievi proprio perchè ritenute ad alto rischio si sono rivelate non pericolose. Dopo mesi di attesa la relazione consegnata da Arpal è stata presentata dal direttore del Parco di Montemarcello Magra Vara alla Comunità convocata dal presidente Riccardo Barotti nella sede sarzanese di via Paci.

Il quadro emerso nelle discariche esaminate alla fine del 2018 a Battifollo, Boettola, San Genesio e Camisano ha evidenziato la presenza di rifiuti interrati tra gli anni Sessanta e l’inizio degli Ottanta quando l’area fiume veniva utilizzata, senza contravvenire alcun divieto, come zona di smaltimento. Il materiale è ormai cristallizzato e ha perso il fattore inquinante ma resta comunque una presenza scomoda della quale il Parco farebbe a meno. Per la totale rimozione e lo smaltimento servirebbero cifre elevate che le singole amministrazioni comunali competenti non possono sostenere. Restano però altri siti ben localizzati dai controlli del Parco e dei Comuni sui quali sarà necessario intervenire adottando le stesse procedure di collaborazione tra enti. La riqualificazione ambientale è stato uno dei punti di maggior discussione nell’incontro al quale hanno partecipato i rappresentanti delle amministrazioni di Borghetto, Ameglia, Lerici, Beverino, Arcola e associazioni e in particolare è stato presentato il progetto che il presidente Pietro Tedeschi ha avviato per tentare di collaborare con aziende private di notevole portata per salvaguardare l’asse fluviale adottando soluzioni di pulizia e miglioramento della vivibilità.

Un piano operativo, che già è stato presentato a Intermarine, Sanlorenzo e Fonderie Boccacci di Follo, al quale è richiesta la partecipazione delle attività che vertono sul fiume. Il presidente Tedeschi inoltre ha sollecitato l’intervento di Acam Acque sui depuratori di Camisano, Silea, Santo Stefano Magra e Vezzano per monitorare il funzionamento degli impianti e scongiurare l’inquinamento alla foce del fiume ma anche per adottare sistemi che consentano il riutilizzo dell’acqua evitandone lo spreco.

Massimo Merluzzi