Rachele Buriassi in una delle sue performance di danza e assieme all’insegnante Lucia Boschi
Sarzana, 7 aprile 2019 - La piccola e «discola» bambina che sognava la danza è diventata una stella. A 31 anni la sarzanese Rachele Buriassi è stata infatti nominata prima ballerina e dal prossimo luglio farà parte del Grands Ballets Canadies continuando a danzare nei principali teatri del mondo ma con un ruolo di primissimo piano.
Una carriera iniziata a poco piu’ di 3 anni e arrivata al punto piu’ alto della danza classica, superando fatiche, sostenendo sacrifici enormi in giro per l’Europa quando le coetanee frequentavano le scuole elementari. Ma la forza di Rachele è sempre stata la determinazione oltre alla indubbia classe e tecnica che hanno colpito prima le scuole europee poi Boston e adesso il Canada.
Tra qualche giorno Rachele Buriassi danzerà a Parigi al teatro degli Champs Elysee e tra il pubblico arriveranno, a sorpresa, a applaudirla le amiche sarzanesi e la sua prima insegnante Lucia Boschi. L’ideatrice della scuola 4° Movimento di Sarzana infatti è stata insieme all’indimenticato compagno Beppe Gilardi la guida, e non soltanto, artistica di Rachele Buriassi.
«E’ venuta da noi - ricorda commossa Lucia Boschi - che aveva poco piu’ di 3 anni e Beppe ha immediatamente compreso che quella bimba avrebbe fatto carriera. Tutte le nostre allieve sono brave ma Rachele aveva un qualcosa in piu’ soprattutto a livello caratteriale. Estremamente competitiva ma allo stesso tempo umile e sempre molto concentrata nel lavoro e nella voglia di migliorare».
Avviata alla danza classica nella scuola di Lucia e Beppe la giovane Rachele Buriassi a 12 anni è entrata alla Accademia di Rosella Hightower di Cannes dove ha trascorso due anni per poi passare alla John Cranko Schule diplomandosi con il massimo dei voti. Da Stoccarda è volata al Boston Ballet e adesso il grande sogno di diventare prima ballerina si è avverato.
«Una felicità enorme - continua Lucia Boschi - mista al gran dispiacere che non ci sia Beppe a applaudire con noi questo momento. Lui è stato fondamentale nell’impostazione tecnica e caratteriale di Rachele, io ho contibuito successivamente. Per me questa è una gioia e non soltanto come insegnante e per la nostra città un grandissimo orgoglio».