
Hanno accolto la notizia dalla televisione. Daniela e Liliana sono rispettivamente la sorella e la mamma di Dario Capolicchio, il giovane sarzanese studente di architettura vittima della strage di via dei Georgofili. Pur ringraziando per le tante testimonianze di affetto che ancora oggi vengono rivolte al loro Dario il dolore è ancora troppo forte per commentare, limitandosi a definire l’arresto di Messina Denaro un “evento di giustizia”.
Raccoglie, invece, l’invito ad un commento Dino Chelli, il papà di Francesca, la fidanzata di Dario, scampata per il miracolo alla strage. Lei vive in Toscana. Lui alla Spezia e le fa scudo alla richiesta di un ponte per stabilire il contatto.
Il pensiero di Dino va subito alla moglie Giovanna Maggiani che aveva dato vita all’associazione "Familiari vittime della strage di via Georgofili".Lei si è spenta il 21 agosto del 2019, dopo aver combattuto col cancro e aver dedicato tutti gli anni della sua vita, dopo la strage, a compulsare la politica e le forze di polizia nella lotta alla mafia. "La mancata cattura di Matteo Messina Denaro costituiva un suo cruccio. Se fosse ancora oggi avrebbe esultato" dice Dino che, pur stando dietro le quinte, l’ha sempre affiancata nei suoi tour militanti.
Che dire della cattura? "Non mi convince l’afflato delle rappresentazioni della notizia là dove, dal fronte delle istituzioni, è stata veicolata come il prodotto di un grande sforzo investigativo. Di certo chi di dovere ha lavorato molto per il risultato. E ora dovrà anche dirci com’è stato possibile far passare sotto traccia il killer. Credo che Matteo Messina Denaro abbia fatto una scelta: si è fatto arrestare per curarsi al meglio, senza carte false finora passate inosservate".