Racconto choc in aula: "Perso il lavoro, sono diventata maitresse per mantenere i figli"

Le ammissioni in aula della donna accusata con il compagno di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione

Le operazioni sono state condotte dai carabinieri

Le operazioni sono state condotte dai carabinieri

Massa, 28 aprile 2022 - La pandemia e il lockdown le avevano fatto perdere il lavoro che da quando era arrivata in Italia alcuni anni fa le consentiva di mantenere la famiglia. Rimasta senza un euro in tasca e con due figli da crescere in Romania, aveva deciso di cambiare posizione e diventare da dipendente a imprenditrice di sé stessa. Peccato che nella pratica quel mestiere scelto, ’la maitresse’, contrasti con la legge italiana. E’ il racconto fatto, rispondendo in parte al Giudice delle indagini preliminari Dario Berrino, dalla quarantenne che vive a Sarzana accusata dalla Procura di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione nel locale di scambisti che gestiva a Marina di Massa.

L’operazione scattata all’inizio della scorsa settimana è stata portata avanti dai carabinieri del comando provinciale e ha visto l’arresto della donna e del compagno, italiano 50enne, anche lui residente a Sarzana.

Entrambi sono ora agli arresti domiciliari. Nell’ordinanza firmata dal giudice si legge di 14 donne sfruttate, straniere e italiane, che vivevano situazioni personali diverse. In alcuni casi, i militari hanno accertato che vivevano in uno stato di necessità e bisogno, tanto da essere costrette a prostituirsi anche per esigue somme di denaro.

La parte più consistente dei proventi corrisposti dai clienti, pari anche al cinquanta per cento del totale, secondo quanto accertato veniva trattenuto a fine serata dalla “maitresse”. I clienti venivano richiamati nel locale con annunci una pagina web.

Ieri mattina, oltre alla donna, è stato ascoltato dal giudice anche il compagno. Entrambi sono difesi dall’avvocato Simone Barbieri del foro di Massa. "Posso dire – ha raccontato il legale riportando un riassunto delle risposte della cliente durante l’interrogatorio di garanzia – che la coppia ha risposto parzialmente a tutte le domande. Quindi ipotizzo che il giudice sia stato soddisfatto delle risposte dei miei assistiti. Abbiamo presentato istanza per diminuire la misura cautelare: il giudice si è riservato e nel giro di 5 giorni ci farà sapere la sua decisione".

«Inizialmente – ha proseguito – la mia assistita aveva un lavoro come aiuto cuoca e prestava servizio in alcuni ristoranti della zona. Ha due figli che adesso sono arrivati dalla Romania: all’epoca dei fatti gli stipendi in quella nazione erano molto bassi e per aiutare la famiglia ha fatto tanti lavori onesti, poi con il lockdown si è trovata senza più un euro e ha deciso di affittare gli spazi del locale. Le persone offese, da quanto racconta la mia cliente, si prostituivano nel locale per evitare di stare in casa.

Erano persone già conosciute alle forze dell’ordine e non sono mai state costrette a fare sesso". "I due – ha proseguito il legale – hanno ammesso che prestavano il locale per fare prostituire le donne. Per quanto riguarda la posizione del mio assistito, è stata descritta dalla compagna come marginale. Adesso attendiamo le indagini dei carabinieri e, dopo aver chiesto un alleggerimento della misura cautelare, adesso stiamo riflettendo su un eventuale patteggiamento".