Il caso a Sarzana: "Portico, pronti all’azione legale. La chiusura è stata una sorpresa"

L’assessore Campi ricostruisce la vicenda dell'ex Laurina: la giunta ha saputo dell’intervento a lavori iniziati

Il portico chiuso

Il portico chiuso

Sarzana, 1 agosto 2022 - Portico chiuso all’ex Laurina: alle domande che ci siamo posti ieri, per ricostruire la vicenda, risponde l’assessore all’urbanistica Barbara Campi.

Molti, in maggioranza, scrivono che la chiusura è ’colpa della precedente amministrazione’. Anche secondo lei il diritto della società deriva dalla delibera di giunta 164 del 2016 e dal permesso di costruire del 2017?

"No, ma quella delibera ha posto le condizioni per la futura chiusura. La prima a ribadirlo è la Laurina srl che la rivendica come presupposto della mancanza di interesse del Comune a garantire il diritto pubblico sul portico, avendo omesso di prevederlo nella delibera del 2016. Manca nella convenzione e nella tavola allegata, controfirmata da proprietà, progettista e tecnico comunale, che specifica quali saranno le parti a uso pubblico e lì il porticato non c’è più".

Se già negli atti del 2016 e 2017 emerge il futuro diritto alla chiusura, come mai ciò non è stato da voi rilevato nelle trattative condotte dopo il 2018 con Laurina per piazza Martiri e l’area di via 8 Marzo?

"Dubito fortemente che la proprietá avrebbe accettato (come del resto non fa oggi) di riconoscere successivamente quel diritto che nel 2016 il Comune aveva omesso di inserire nella convenzione. Un diritto pubblico di passaggio può essere costituito o con il consenso della parti in una convenzione, o in via giudiziale. Fino a quando sarà confermata la mancanza di disponibilità della proprietà seguiremo la seconda strada. Speriamo con il supporto di tutto il consiglio comunale".

Il 29 giugno 2021 l’avvocato Paolo Mione, per conto di Giuseppe Miranda di Laurina srl, scrive al responsabile dell’ufficio tecnico del Comune chiedendo un “parere preventivo per la chiusura con manufatto in vetro del portico antistante l’ex Laurina”. Lei ha saputo della lettera quando è stata protocollata?

"La lettera non è mai stata protocollata, perché inviata come mail ordinaria privatamente dall’avvocato Mione al dirigente. Tengo a precisare di non essermi mai seduta al tavolo con lui in veste di avvocato del Laurina o di qualsivoglia altra sua pratica privata. E, per onor di verità, lui mai me l’ha chiesto".

La lettera del 2021 argomenta che il portico è stato negli anni utilizzato come passaggio tra via Gori e via Muccini ma senza che si sia costituita una servitù di uso pubblico. Un nodo politico e non semplicemente tecnico. Come è possibile che non diventi già allora oggetto di dibattito in giunta?

"La lettera è stata inviata privatamente al dirigente, è stato lo stesso Mione a citarla recentemente in consiglio comunale come poi ha fatto il Pd, che allora era il suo partito".

Alla lettera del 2021 qualcuno dà risposta, scritta o verbale?

"No. Poteva farlo il dirigente, ma non lo fece probabilmente anche visto il metodo irrituale con cui fu interpellato. Leggendola, poi, più che una richiesta di parere appariva un parere da parte dello stesso Mione, ben articolato, a favore del presunto diritto privato a chiudere il porticato. Gli uffici comunali sono in una situazione di evidente imbarazzo sulla vicenda: gli atti del comune alternati negli anni sono spesso contraddittori".

Il 15 aprile 2022 la società protocolla la Scia per installare il ’tamponamento vetrato’. Lei viene informata? Come mai alla Scia non viene data risposta ma si lasciano passare i 30 giorni del silenzio-assenso?

"No, la Scia è un atto tecnico di esclusiva competenza gestionale che non arriva all’attenzione di un assessore. Il dirigente ha lasciato passare i 30 giorni perché riteneva evidentemente di non avere, allora, elementi necessari per negare la richiesta".

Il 24 maggio Laurina srl avvia i lavori di chiusura. E solo qui la vicenda diventa di dominio pubblico. Anche la giunta viene a sapere solo quel giorno della lettera del 2021 e della Scia? Nessuno vi ha informati prima che un privato negava l’esistenza di una servitù a uso pubblico?

"Quando il privato comincia i lavori per chiudere il portico, il sindaco scrive immediatamente al dirigente e all’avvocato dell’ente imponendo di avviare ogni azione a tutela del diritto pubblico costituito da tempo immemorabile. In virtù dei pareri dell’avvocato civico e del comandante della polizia locale il dirigente comunica l’avvio del procedimento (per far valere la servitù a uso pubblico, ndr ) che si concluderà successivamente alla delibera di consiglio comunale che chiederà la trascrizione della servitù o l’avvio dell’azione giudiziale".

Il 1° luglio 2022 l’avvocato della Laurina replica confermando l’insussistenza – a parer loro – del vincolo della servitù. Cosa farete ora?

"La delibera di consiglio comunale, competente in materia, che dà mandato agli uffici di trascrivere il diritto o di avviare l’azione giudiziale. A sostegno sono già state raccolte molte dichiarazioni di cittadini che ben ricordano di aver utilizzato il porticato da tempo immemorabile, utili da produrre in sede giudiziale".

Secondo lei è praticabile la via dell’ordinanza del sindaco di demolizione della chiusura proposta da Lorenzo Forcieri?

"No, sarebbe un palese abuso di potere e un ulteriore assist alla proprietà privata. Sono stati commessi tanti errori in questa vicenda, evitiamo di aggiungerne altri. Ma sono contenta che il senatore Forcieri, da sempre l’uomo più vicino politicamente a Paolo Mione, abbia un’opinione opposta al suo compagno di partito".

Resta un tassello oscuro: il 26 maggio 2022 il dirigente dell’ufficio tecnico Giovanni Mugnani comunica alla Laurina l’avvio del procedimento per far valere la servitù di uso pubblico e far rimuovere la chiusura. Si apprende che solo il 24 maggio l’ufficio tecnico ha chiesto un parere all’avvocato civico il quale ha confermato che sul porticato sussiste una servitù di passaggio a uso pubblico. Perché questo dialogo tra uffici non avviene prima che la Scia sia approvata per silenzio-assenso?