Investito da pirata della strada, muore dopo giorni di agonia

E' morto Franco Capineri, il ferroviere di Sarzana travolto a Pallodola dal camionista scappato

Franco Capineri

Franco Capineri

Sarzana (La Spezia), 25 gennaio 2019 - Non ce l’ha fatta Franco Capineri, dipendente delle ferrovie, 59 anni, originario di Chiavari ma che da anni residente a Sarzana. Troppo gravi le ferite provocate dal pirata della strada alla guida di un furgone Daily bianco che lunedì sera sera lo ha agganciato, schiacciato contro il guard rail e lo ha lasciato agonizzante sul ciglio della variante Cisa, nei pressi del mercato ortofrutticolo di Pallodola.

Chissà quanto tempo è passato prima che qualcuno gli prestasse soccorso, lui purtroppo non potrà più dirlo. L’unico che si è fermato ad aiutarlo è stato un appuntato dei carabinieri della compagnia di Sarzana, passato verso le 19. Ora l’investitore, al quale stanno dando la caccia gli investigatori del commissariato di Sarzana coordinati dal dirigente Gianluca Fargnoli, dovrà rispondere di omicidio stradale.

Dolore per la scomparsa di Capineri, persona molto conosciuta e stimata, fra i colleghi di lavoro e gli amici. Per la sua famiglia, la moglie Danila Latini e il figlio Julian, è "una tragedia immane".

"Ancora non so rendermene conto – dice la moglie Danila – eravamo sposati da 42 anni. Eravamo una famiglia felice, mi auguro che quella persona che me l’ha portato via, che ha distrutto la mia vita, paghi per quello che ha fatto. Ho fiducia nella polizia che riesca a rintracciarlo. E’ disumano investire una persona e lasciarla agonizzante sull’asfalto e causare la sua morte".

Racconta il figlio Julian: "Avevo notizie che mio padre stava molto male, ma non pensavo fosse proprio in pericolo di vita. Ho avuto però sempre il presentimento, come un sesto senso, che qualcosa non andava. Era stato prima sottoposto a un intervento ad un rene sembrava che tutto fosse andato bene. Poi mi hanno richiamato che c’erano problemi per ciò che riguarda il fegato e una vena che portava sangue era chiusa, quindi ci voleva un secondo intervento. Mi sono recato di corsa con il cuore in gola all’ospedale della Spezia per avere notizie ma verso le 17,30 i medici mi hanno comunicato questa terribile notizia".

"Non so quanto mio padre sia rimasto sull’asfalto in quelle condizioni – riprende Julian – i soccorsi sono stati tempestivi da quando quel carabiniere lo ha trovato. Proprio io sarei dovuto andarlo a prendere visto che al momento era senza auto, avevamo appuntamento all’Ipercoop di Sarzana, dove sarei arrivato questione di minuti. Invece la tragedia si era già compiuta, questione di pochi minuti. Era una persona semplice mio padre ma un grande uomo".