"No alle eliche tritacarne" Petizione dopo l’incidente

Parte dalla Spezia l’iniziativa online per l’applicazione di schermi protettivi. La ragazza di 17 anni trasferita all’ospedale Niguarda per ricostruire i tessuti

Migration

Una petizione on line per traguardare l’obiettivo della protezione delle eliche dei motori delle unità da diporto. L’iniziativa parte della Spezia. Ad innescarla sono state le conseguenze l’incidente patito dalla ragazza di 17 anni di Massa sbalzata in acqua dal gommone al largo del Tellaro e finita con la gamba sinistra nell’elica del natante: frattura scomposta, muscolo lesionato con vistosa perdita di tessuti.

"Tutto ciò non sarebbe accaduto se l’elica fosse stata dotata di uno schermo protettivo: una semplice struttura circolare, dal diametro di poco superiore all’elica, connessa al piede del motore fuoribordo. A mio avviso crescerebbe il rendimento del motore ma quel che più importa e che così potrebbero essere evitate lesioni in caso di avvicinamento all’elica da parte di bagnanti o, come nel caso di martedì scorso, persone sbalzate dall’unità da diporto". La riflessione è dell’imprenditore Stefano Faggioni, già ufficiale di macchina di navi mercantili e da tempo impegnato nella realizzazione e riparazione di strutture metalliche di varia natura.

Il pensiero va anche a quello che avvenne il 22 agosto del 2018: un giovane di 29 anni di Parma subì gravi ferite ad una gamba per l’effetto-tritacarne dell’elica. In quel caso si era tuffato in mare per recuperare il cappello volato dalla testa senza accorgersi di aver lasciato inserita la retromarcia dei motori. Il resto lo fece l’elica. "Se fosse stata schermata non avrebbe attinto il diportista" dice Faggioni che invita a firmare la petizione in rete (su firmiamo.it) con la quale idonei provvedimenti normativi. Intanto la ragazza ferita nell’incidente di martedì, dal reparto di Rianimazione del Sant’Andrea, è stata trasferita all’ospedale Niguarda di Milano: lì esiste un centro specializzato per fronteggiare la perdita di tessuti. E’ quello di cui ha necessità dopo gli interventi che sono valsi a salvarle la gamba sinistra interessata da una frattura scomposta.

Ancora in Rianimazione, in coma farmacologico, il pescatore hobbista di Pontassieve travolto, giovedì, da un motoscafo di 13 metri a 5 miglia al sud dell’isola del Tino. Era intento a pescare alla traina sulla sua barca di 6 metri quando è stato raggiunto dal bolide che viaggiava a 30 nodi. "Non mi sono accorto della presenza della barca. Da distante, complice il suo colore blu, è sfuggita all’avvistamento. Quando l’ho vista era ormai era troppo tardi per evitare lo schianto" aveva raccontato il conduttore nel motoscafo agli investigatori della Guardia Costiera che hanno depositato on Procura una denuncia per lesioni e naufragio doloso.

Corrado Ricci