Un ‘grafomane’ deturpa il centro. Esasperazione al museo Diocesano

L’appello del presidente dell’associazione di gestione: «Più controlli»

"Grafomane"(Foto archivio)

(DIRE) Bologna, 10 ott.

Sarzana, 16 ottobre 2018 - Un misterioso ‘grafomane’ sta esasperando l’associazione Firmafede che gestisce per conto della curia il museo diocesano di Sarzana dove sono conservate opere preziose. L’anonimo vandalo continua a deturpare i muri del museo e delle case intorno alla Cittadella e alla cattedrale. E ad appesantire l’amarezza dell’associazione è il significato delle scritte che compaiono con regolarità disarmante, slogan politici  e insulti. Per la seconda volta è infatti comparsa la scritta ‘Mussolini pipistrello’ che poco tempo fa era stata ripulata dai giovani di Casapound. «Situazioni – fanno rilevare all’associazione Firmafe – che a noi non apparengono». Episodi che hanno provocato una dura presa di posizione dell’avvocato Paolo Bufano, presidente di ‘Firmafede’. «E’ vero che scritte di ogni tipo compaiono talvolta su svariati muri della città – afferma Bufano – ma la recente insistenza con cui qualcuno imbratta quelli del museo Diocesano fa pensare a una mirata avversione verso un’istituzione della Chiesa il cui messaggio culturale incardinato sui valori dell’apertra e del dialogo , ha sempre incontrato poche simpatie dove albergano intolleranza e fanatismo di ogni colore».

Bufano ricorda che per il museo ha un contratto con l’istituto di vigilanza la Lince ma chiede che anche la polizia municipale istituisca alcuni servizi. Sostiene infatti  il presidente dell’associazione Firmafede : «Certo ci troviamo in un anogolo appartato della città, un po lontano dai percorsi più frequentati non nuovo a episodi di teppismo e di vandalismo anche di matrice non poltica, con scritte oscene. Credo però che ogni tanto potrebbe passare qualche vigile urbano in più, magari allentando per qualche minuto la presa sugli innocui senegalesi del parcheggio di Porta Parma». Quelle scritte rappresentano anche una spesa per l’associazione. «Purtroppo – prosegue infatti l’avvocato Bufano – dovremo sottrarre risorse al già modesto budget grazie al quale il museo resta aperto e lo arricchisce di inziative per compiere l’ennesimo intervento  di manutenzione della facciata.Si tratta fra l’altro di un intervento burocraticamente complesso, perchè assoggettato al placet della Soprintendenza. Bufano lancia quindi una frecciata all’intervento dei giovani di Casapound: Il non richesto appezzo malamente eseguito i primi di agosto da un gruppo politico non era stato autorizzato e non è stato meno inopportuno dello stesso imbrattameno della parete».