Con la gamba ingessata non marca visita. Medico al lavoro subito dopo l’infortunio

Il dottor Paolo Lavezzari dell’ambulatorio di oculistica del San Bartolomeo non ha voluto abbandonare i suoi pazienti

Il dottor Paolo Lavezzari

Il dottor Paolo Lavezzari

Sarzana, 12 novembre 2015 - LA SEGNALAZIONE è arrivata dai pazienti che hanno chiamato in redazione: «Stamani (ieri, ndr) stavamo attendendo nell’ambulatorio di oculistica del San Bartolomeo per una visita di controllo dopo l’operazione alla cataratta. L’attesa si prolungava, poi abbiamo scoperto perché: il medico si è presentato con una gamba ingessata per un infortunio. Ma è venuto a lavorare lo stesso. Scrivetelo, si chiama Paolo Lavezzari». Proprio così. Accade anche questo nella sanità e, più in generale, tra i dipendenti pubblici. Protagonista il facente funzioni da primario che mattina non ha voluto deludere i suoi pazienti nonostante un infortunio di cui era rimasto vittima. Non proprio un incidente banale, visto che i colleghi di ortopedia  gli hanno dovuto ingessare la gamba per le condizioni della caviglia. Dopo le cure, però, il dottor Lavezzari non è tornato a casa: con gesso e stampelle è salito in ascensore arrivando  al suo reparto dove, fra l’incredulità generale, ha iniziato le  visite. Erano venti i pazienti ad avere l’appuntamento con lui e il medico li ha visitati tutti. Solo quando ha finito è tornato alla sua abitazione della Spezia. Ad attenderlo all’uscita dell’ospedale c’era la moglie, visto che lui non poteva neanche guidare.

QUANDO l’abbiamo avvicinato ha cercato di “sfuggire” ai riflettori. Ha detto semplicemente: «Non ho fatto nulla di strano. Solo il mio dovere». C’è voluta molta insistenza  per farlo scendere dei dettagli. «Mi sono slogato la caviglia l’altra sera – ha raccontato – a causa di un infortunio domestico. Quando sono arrivato all’ospedale (ieri mattina, ndr) i colleghi mi hanno ingessato. Non potevo però abbandonare le persone che avevano l’appuntamento: tra loro c’erano molti anziani. Ho fatto le visite. Vorrei sottolineare che ho avuto un grande aiuto da parte del personale infermieristico. Sono state tutte brave e all’altezza della situazione». «Non è nulla di eccezionale – ha aggiunto il medico –. Purtroppo si parla sempre di scandali e di casi di mala sanità invece al San Bartolomeo ci sono tanti casi di ottimi medici  e ottimo personale paramedico, tantissimi validi professionisti che lavorano nell’ombra, e si sacrificano. Ripeto, ho fatto quello che la mia coscienza mi diceva di fare: il mio dovere».

IL DOTTOR Lavezzari ha 50 anni, ha lavorato in Emilia Romagna e in Lombardia, è alla Spezia dal 2001. Per quanto accaduto accaduto l’altra sera nella sua abitazione, per quell’infortunio domestico ha un unico rammarico: «Per la prima volta dopo quasi trent’anni dovrò assentarmi per malattia. Sarò costretto a stare due settimane in riposo». Ordine dei medici.

Carlo Galazzo