Marmettola, scatta lo stop al ritiro dei fanghi

La Cages non può più venderli a Venator per la produzione di gessi rossi che una legge nazionale ha definito dannosi per l’ambiente

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Lo smaltimento della marmettola diventa un problema anche per il territorio di Luni ancora legato alla lavorazione del marmo. L’allarme è stato lanciato dalle Province di Massa Carrara e Lucca che hanno evidenziato le criticità che verranno a crearsi qualora la società toscana Cages che fino a oggi si sta occupando del ritiro degli scarti della lavorazione dei marmi interromperà come annunciato il servizio. Alla base della sospensione la mancata vendita del prodotto a un’altra società, la Venator, specializzata nella realizzazione dei gessi rossi ritenuti per da una legge nazionale dannosi per l’ambiente. Quindi a una mancata richiesta di materia prima diventata vietata ne consegue, a cascata, l’interruzione del servizio di raccolta degli scarti delle lavorazioni.

Un problema enorme per tutti i territori che per storia e tradizione puntano sulla lavorazione del marmo quindi in particolare nelle Province di Massa Carrara e Lucca ma che tocca direttamente anche il Comune di Luni non a caso da anni inserito nel Distretto Lapideo. Il fronte lunense è l’ultimo confine del rapporto professionale con l’oro bianco delle cave anche se qualcosa resta attivo nel territorio sarzanese, lungo il viale XXV Aprile, mentre non più a Castelnuovo Magra. Un problema che investe le aziende private ma che, inevitabilmente, andrà a interessare anche le amministrazioni comunali che in qualche modo se il servizio fornito da Cages dovesse improvvisamente fermarsi dovranno fornire risposte.

Per questo all’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi a Palazzo Ducale era presente anche il Comune di Luni rappresentato dall’assessore e vice sindaco Massimo Marcesini. "Attendiamo gli sviluppi della complessa situazione - conferma Marcesini - ma è chiaro che la problematica riguarderà anche il nostro territorio seppur in maniera minore rispetto a quelli confinanti. Se le condizioni non dovessero proseguire qualcosa si dovrà pur fare perchè le aziende dovranno essere assistite. Come già concordato con il sindaco Alessandro Silvestri in attesa del prossimo incontro convocato tra una settimana abbiamo avviato un contatto con l’azienda spezzina Acam Iren per verificare la disponibilità del ritiro della marmettola. Altrimenti in alternativa le aziende dovrebbero trovarsi un proprio luogo di stoccaggio ma anche in questo caso il Comune diventerebbe parte in causa dovendo gestire la situazione ambientale. Una situazione quindi delicata da affrontare in fretta tenendo conto dell’importanza del settore lapideo anche nella nostra zona". Massimo Merluzzi