Danni e rabbia per il nubifragio. "Vogliamo spiegazioni e non scuse"

Alla foce del Magra 110 millimetri in due ore: sott’acqua Camisano e Cafaggio. Allagati giardini e scantinati

Cafaggio (foto Pasquali)

Cafaggio (foto Pasquali)

Ameglia (La Spezia), 19 settembre 2021 - Il meteo della mattinata aveva indicato la possibilità di locali rovesci ma di certo non ci si immaginava una precipitazione record: la cella temporalesca era molto limitata quindi non tale da far prevedere l’emanazione di uno stato di allerta. Invece ieri pomeriggio un violento nubifragio ha centrato soprattutto la zona di Ameglia dove sono caduti 110 millimetri di pioggia in un paio d’ore, allagando le strade della piana e mandando sott’acqua garage e scantinati. Per far fronte all’emergenza il Comune ha messo in campo i volontari aprendo il Coc mentre la Regione ha attivato la colonna mobile della protezione civile. Oltre 50 volontari si sono messi al lavoro per liberare zone trasformate in un grande canale. Disagi si sono registrati anche nel Tigullio e in alcune zone di Castelnuovo Magra ma l’epicentro del ’flash flood’, l’inondazione improvvisa, si è localizzato da Camisano a Bocca di Magra mentre, incredibilmente, a Fiumaretta non è caduta una goccia. I vigili del fuoco hanno comunicato "30 interventi svolti per allagamenti e assistenza a persone bloccate in casa dall’acqua".

I vigili del fuoco in azione ad Ameglia (foto Vigili del Fuoco)
I vigili del fuoco in azione ad Ameglia (foto Vigili del Fuoco)

Sul posto squadre di protezione civile anche da Luni, Sarzana, Spezia, Portovenere, Vezzano, le associazioni Gev, Soccorso cinofilo Liguria, Lunezia e Montebello per aspirare acqua nei garage e far defluire quella sulle strade. Nel tardo pomeriggio il punto della situazione è stato fatto al polo provinciale della protezione civile a Santo Stefano Magra con l‘assessore regionale Giacomo Raul Giampedrone e Francesca Giannoni responsabile centro meteo funzionale di Arpal. "Non parliamo di alluvione – hanno detto – ma di una casistica che si può verificare in un quadro di cambiamento climatico. Queste celle temporalesche sono in grado di scaricare una quantità d’acqua in poco tempo in un’area estremamente ristretta pari a un mese di pioggia: non ci sono opere strutturali che possono evitarle anche se la cura e manutenzione del territorio sono elementi preziosi".

L’incubo dell’acqua che entra nelle case alla foce del Magra l’hanno vissuta parecchie volte negli ultimi anni e per questo ieri gli animi dei residenti si sono accesi. Anche la piazza virtuale dei social si è divisa tra quelli che reclamano maggior manutenzione delle strade e del territorio da parte dell’amministrazione comunale e i ’tecnici’ che hanno evidenziato l’eccezionalità dell’evento meteo. Se oltre alla rabbia di chi ha avuto le cantine sott’acqua aggiungiamo il clima elettrico della campagna elettorale ecco che gli animi si sono inevitabilmente agitati.