L’alchimia mistica di Colombani alla Fortezza

Tutto pronto per la mostra ’Nuovo gotico’ dedicata al pittore sarzanese che è oggi fra i più conosciuti miniatori contemporanei

Pittore-alchimista, lo hanno definito: protagonista di una tormentata ma al tempo stesso quasi naturale evoluzione del suo linguaggio cupo e un po’ inquietante dei quadri prima maniera fino all’attuale dimensione "mistica", dalle venature fiamminghe, incline alle preziosità di materiali antichi come la pergamena, la carta artigianale, il legno e i lapislazzuli. Un percorso artistico lungo e originalissimo quello di Piero Colombani, sarzanese, oggi fra i più conosciuti miniatori contemporanei, apprezzato dalla critica, con estimatori di rango come Vittorio Sgarbi, che nei giorni scorsi è venuto a trovarlo nella sua casa-atelier poco fuori Sarzana. Una visita (notturna) non casuale, nel corso della quale si è parlato soprattutto del prossimo evento che Sarzana dedicherà proprio a Colombani, un omaggio alla grande arte del territorio che segue quello tributato l’anno scorso con una mostra alla Fortezza Firmafede a Gian Carozzi. "Piero Colombani, nuovo goticoArchetipi in Metamorfosi", è il titolo della rassegna che, dall’8 al 18 luglio, proporrà le opere dell’artista sarzanese - vicino al traguardo dei 70 anni - frutto di un’accurata scelta di pezzi tra le opere dell’ultimo ventennio che offrirà, nella stessa cornice, "un percorso di approfondimento e riflessione sui bisogni primari e le esigenze dello spirito".

Patrocinata dal Comune di Sarzana, la mostra è organizzata dal Centro lunigianese di studi danteschi ed è incentrata sul più recente filone coltivato da Colombani da inizio millennio, quello del "Nuovo Gotico". "Ripercorrere tappe ed evoluzione artistica di Piero Colombani non significa soltanto rendere omaggio ad un grande artista apprezzato e unanimemente riconosciuto per il suo stile e la sua cifra di grande originalità e talento - osserva il sindaco di Sarzana Cristina Ponzanelli -. Significa anche rendere omaggio ad un’artista la cui carriera è legata a filo doppio alla nostra città nella quale e per la quale egli ha sempre dipinto con grande passione, partecipazione e sincero coinvolgimento. Un orgoglio, quindi, per tutti i sarzanesi e per la città, poter annoverare tra i nostri più brillanti rappresentanti un’artista di tale valore". Sul linguaggio pittorico di Colombani si sofferma Mirco Manuguerra, presidente del Centro lunigianese di studi danteschi, che parla di un artista "impegnato nell’eroica battaglia della civiltà contro l’inciviltà" la cui arte "non è la solita produzione, spesso seriale per galleristi, non è cosa per mercanti: qui la storia la si crea, non la si subisce affatto, ed è già questa una piccola, grande rivoluzione".

Perché l’interesse del Centro lunigianese studi danteschi e della Casa editrice Artingenio di Firenze per l’arte di Colombani? Tutto è legato "al suo toccare in più luoghi la figura e l’opera di Dante Alighieri: in quanto filosofo ermetico – riflette Manuguerra – il Sommo Poeta sviluppa il suo viaggio attraverso un linguaggio che si può riconoscere anche esoterico, dunque solo in apparenza visionario". All’inaugurazione della mostra alla Fortezza, venerdì 8 luglio (ore 18), ci sarà anche Vittorio Sgarbi che ha curato l’intervento introduttivo al catalogo. Solo il giorno dell’inaugurazione verrà esposto il Codex Colombanus, codice miniato iniziato nel 1997 da Colombani: un grande work in progress che verrà illustrato da Gianfranco Malafarina, direttore della rivista Alumina. La mostra alla Firmafede sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 20 (Info su www.fortezzafirmafede).

Franco Antola