La polemica sulla cementificazione "Il vecchio masterplan targato Pd consentiva volumi assai maggiori"

Manolo Cacciatori, azionista di Spm, rinvia al mittente le accuse relative al Progetto di rigenerazione. E intanto resta in sospeso il passaggio al Comune degli immobili necessari per realizzare il Pinqua. .

La polemica sulla cementificazione  "Il vecchio masterplan targato Pd  consentiva volumi assai maggiori"
La polemica sulla cementificazione "Il vecchio masterplan targato Pd consentiva volumi assai maggiori"

Su Marinella in ballo c’è più di una questione. E una delle più urgenti – soprattutto se si parla dello sviluppo della frazione da tempo anunciato dalle varie amministrazioni ma ancora non concretizzatosi – è quella che riguarda la realizzazione del Pinqua. Il programma innovativo per la qualità dell’abitare – progetto pubblico finanziato dal Ministero con 15 milioni di euro – rappresenta un’occasione che non può essere persa. Per poter portarlo avanti è però necessario che il Comune acquisisca due immobili e dei terreni dalla Marinella spa, oggi proprietaria di quelle aree. La società in liquidazione, che auspica anch’essa la concretizzazione del Pinqua, si è detta disposta a cederli a Comune, a fronte di 1 milione e 700 mila euro di corrisposti in oneri di urbanizzazione e 200 mila euro in diritti edificatori. Ma la Marinella spa ha chiesto e ottenuto dall’ente lo scorso dicembre anche garanzie sulla concretizzazione del suo progetto privato – il progetto di rigenerazione urbana del borgo di Marinella, presentato al Comune nel marzo 2021 e adottato (ma non ancora approvato) dal consiglio comunale lo scorso febbraio.

La convocazione del Comune – che aveva invitato la Marinella spa a presentarsi a palazzo Roderio il 30 marzo per la stipula del contratto preliminare di compravendita è stata disertata dai liquidatori della società per via della mancata condivisione preventiva dello schema di contratto preliminare e per le modalità con cui è avvenuta la convocazione da parte dell’ente. La vicenda, già di per sé delicata, è stata poi arricchita da un intervento del Partito democratico sarzanese che non è stato colto positivamente dalla Marinella spa, accusata dai dem di avere mire speculative. Inoltre secondo il Pd l’amministrazione Ponzanelli anziché "subordinare l’attuabilità del Pinqua ai capricci della Marinella spa, avrebbe potuto procurarsi la proprietà degli immobili espropriandoli".

E su questo punto la Marinella spa rilancia le accuse al mittente. "Il Pd, che forse non ricorda di essere l’artefice della vera cementificazione, lo sa che la normativa dell’esproprio passa attraverso il valore di mercato? – ha replicato Nanni Grazzini –. E lo sa che il valore di quegli immobili e di quelle aree è stato periziato in un valore non inferiore a 4,5 milioni?". Ma non è tutto e a togliersi qualche sassolino dalla scarpa è anche Manolo Cacciatori, azionista di Spm,socio di maggioranza della Marinella spa, che, con dati alla mano, ricorda cosa nel 2007, era stato sottoscritto dal Pd sarzanese, dalla Regione e dagli enti coinvolti nella progettazione del Masterplan. "Vorrei chiarire che il Masterplan condiviso dall’allora amministrazione comunale e regionale targata Pd che andava a ridurre le nuove edificazioni e le superfici utili rispetto al progetto del 2004 era decisamente molto più impattante rispetto a quello che noi oggi presentiamo, con un forte incremento del peso insediativo rispetto al Prg che vigeva allora come oggi".

Il Masterplan che avrebbe dovuto realizzarsi in una superficie di 154.111 mq – di cui 80,567 su Sarzana e 73,544 su Ameglia – prevedeva su territorio sarzanese 44.550 mq di nuove edificazioni (12,750 mq nel borgo di Marinella, 19.700 mq nell’area dell’azienda agricola, 12,100 mq su spiaggia e retro spiaggia. "Non accettiamo lezioni di chi per decenni ha gestito qui tutto – ha concluso Manolo Cacciatori – e chi adesso ci accusa di avere mire speculative vorrei ricordare che non solo rispetto al Prg il progetto di rigenerazione urbana di Marinella prevede una riduzione delle superfici utili di circa 3000 mq, ma che la vera cementificazione era contenuta anche nel Masterplan di cui sono noti i redattori".

Elena Sacchelli