L’assessore Mai ‘striglia’ il Parco. «Basta lamenti, servono proposte»

L’amministratore ligure non sostiene la chiusura ma «una svolta»

Stefano Mai

Stefano Mai

Sarzana, 29 giugno 2018 - La tensione rispetto a qualche mese fa si è leggermente allentata ma è un fuoco che cova ancora sotto la cenere. La proposta del consigliere regionale Andrea Costa di chiudere l’Ente Parco Montemarcello Magra-Vara, ancora valida, sarà presto motivo di nuova discussione nelle commissioni. L’assessore ai parchi Stefano Mai, per la prima volta interviene sul delicatissimo tema non dopo aver espresso grande soddisfazione per l’esito delle amministrative a Sarzana. Dalla felicità elettorale al tema più spinoso del Magra. «Si parla sempre di Parco sì oppure no. Penso invece che si possa ipotizzare anche un Parco disegnato in un altro modo. – dice l’assessore – Parliamoci chiaro: i soldi sono pochi e nonostante questo particolare non da poco cerchiamo di non tagliare risorse. Ma ogni volta che incontro gli altri parchi sento parlare di progetti, iniziative, idee mentre Montemarcello si lamenta sempre per le poche risorse. Cerchiamo di venirci incontro e stabilire nuove visioni del ruolo dell’area e soprattutto proposte che possano garantire alle zone protette di camminare da sole. La proposta di Costa credo sia basata sul precedente rapporto personale, in qualità di sindaco, con il Parco e sulle difficoltà incontrate. E’ comunque un’analisi, la sua, da prendere in esame nelle commissioni, continuando la discussione e poi sarà la maggioranza a stabilire cosa fare. Di certo i Parchi e in particolare quello di Montemarcello, devono cambiare passo».

E nel parco resta aperto anche il problema dei frantoi di inerti, al centro di un annoso progetto di ricollocazione. A che punto è la pratica ? «Ci sono voluti 12 anni - continua Stefano Mai - per affrontare con decisione la questione. Noi in poco più di 12 mesi siamo riusciti a confrontarci con le aziende e almeno 5 hanno già avviato l’iter di ricollocazione al di fuori dell’area protetta. Ma stiamo parlando di attività che hanno bisogno di spazi giusti, lontani da centri abitati, con viabilità particolare: non è un percorso semplice nè immediato ma stiamo intravvedendo i primi risultati. Per quelli che non potranno farcela però sarà necessario un piano di investimenti per mitigare l’impatto ambientale, l’emissione di polveri e rumore».

Un anno fa, circa, proprio il suo assessorato si occupò dell’azienda agricola di Marinella. Che impressione le fa la chiusura della storica azienda ? «Un brutto colpo per il territorio – conclude Stefano Mai – e per la Liguria in generale. Ci siamo interessati in ogni modo e anche quando la situazione stava precipitando un imprenditore genovese avrebbe voluto acquistare la mandria. Non siamo mai riusciti a capire le intenzioni della proprietà e come Regione non potevano fare di più se non cercare interlocutori. Dal punto di vista economico non si può intervenire su aziende in liquidazione ma solo in aiuto, eventualmente, al nuovo acquirente. Continueremo a monitorare la situazione e magari con il nuovo sindaco la situazione potrebbe riavviarsi».

Massimo Merluzzi