Quattro anni per il rogo doloso dello yacht. Deve risarcire quasi due milioni di euro

L’incendio fu appiccato al porto turistico Marina 3B per truffare l’assicurazione

Lo yacht in fiamme

Lo yacht in fiamme

Sarzana (La Spezia), 7 aprile 2019 - Era accusato di aver dato fuoco a uno yacht modello Princess di 21 metri, il ‘Mister P’, ormeggiato sul fiume Magra al porto turistico ‘Marina 3B’ di Sarzana, per truffare l’assicurazione. Era accaduto il 24 marzo 2011. Ieri Filippo Baldini, 43 anni, residente a Prato, difeso dall’avvocato di fiducia Marco Barone, è stato condannato dal giudice Fabrizio Garofalo a quattro anni di reclusione con interdizione dai pubblici uffici e al maxirisarcimento di un milione e 870 mila euro alla società di leasing proprietaria della barca.

Erano già usciti di scena nel processo, con rito abbreviato che si era svolto il 28 ottobre 2014, altri due pratesi: Pietro Guida di 47 anni e Filippo Paoli di 50, che avevano patteggiato un anno e 6 mesi per incendio e tentata truffa davanti al gup. Filippo Baldini aveva scelto invece di andare al dibattimento.

Secondo quanto ricostruito nel processo, sulla base delle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Sarzana, la notte del 24 marzo 2011 su incarico di Filippo Paoli che era l’unico azionista della ‘Only One Two Limited’, società che utilizzava lo yacht ‘Mister P’ di proprietà della società di leasing ‘A Leasing spa’, Guida e Baldini appiccarono l’incendio all’imbarcazione assicurata con i Lloyd’s di Londra. Le fiamme si estesero ad altri due yacht ormeggiati accanto, «Lavitalebela» e «Free Rider II». Verso la mezzanotte un boato squarciò il silenzio del porto turistico ‘Marina 3 B’. Pietro Guida venne trovato in acqua con ustioni su tutto il corpo e ricoverato in ospedale. Dichiarò ai carabinieri che insieme a Filippo Baldini (riuscito a tornare a casa e poi raggiunto dai militari) stava guardando lo yacht perché voleva acquistarlo quando era stato investito dalle fiamme di un’esplosione avvenuta a bordo. Una tesi smontata però dalle indagini dei carabinieri che arrivarono a provare le loro responsabilità nel rogo. Secondo gli accertamenti che seguirono, l’obiettivo era quello di ricevere dalla ‘Lloyd’s of London’, che aveva assicurato l’imbarcazione ‘Mister P’ anche contro furto e incendio, un indennizzo milionario.

L’incendio , oltre alla distruzione di ‘Mister P’, provocò ingenti danni: completamente distrutta anche ‘Free Rider II’ e danneggiata ‘Lavitalebela’, con gravi problemi alle strutture della darsena. Numerose le parti civili al processo, fra le quali anche la Siti srl con sede a Sarzana.