Teatro Impavidi, 50 abbonati rinunciano al rimborso

Hanno deciso di non chiedere il voucher per gli spettacoli annullati. "Vogliamo aiutare chi gestisce il teatro in questo momento di crisi"

Uno spettacolo agli Impavidi prima della sospensione della stagione

Uno spettacolo agli Impavidi prima della sospensione della stagione

Sarzana, 6 giugno 2020 - Si era dovuta interrompere bruscamente, a fine febbraio, la stagione teatrale 2019-2020 degli Impavidi. Ma l’amore per l’arte e per la cultura in ogni sua declinazione, che non conosce limiti, non si è mai fermato. A testimoniarlo oltre al lavoro incessante dell’associazione culturale Gli Scarti che in collaborazione con l’amministrazione si sta organizzando per mettere in piedi una serie di spettacoli estivi in luoghi aperti e per investire sulla sicurezza del Teatro, c’è ora anche un’iniziativa di sostegno economico e morale che è partita proprio da chi il teatro lo vive e gode da spettatore, i suoi abbonati.

Tanti abbonati hanno deciso deciso di rinunciare al rimborso degli spettacoli cancellati a causa dell’emergenza sanitaria, pereferendo lasciare i soldi ai gestori del teatro. E non si tratta di qualche caso isolato: sono stati infatti una cinquantina gli abbonati alla scorsa stagione mai conclusa (su un totale di 250) che ancora prima che gli venissero proposte dalla direzione dell’Impavidi le modalità con le quali accedere al rimborso, hanno deciso di propria volontà di rinunciarvi e di lasciare quella somma a chi il teatro lo gestisce per aiutarli ad affrontare la crisi del settore.  

«Ho scritto al direttore Andrea Cerri mesi fa – racconta Caterina Montanari – per capire com’era la situazione, insieme a mio marito abbiamo deciso di rinunciare entrambi ad un possibile rimborso e di lasciare la nostra somma in mano a chi, con tanta volontà, ha contribuito a rendere gli Impavidi un teatro di serie A". Un bel gesto dettato dalla voglia di dare una realtà che con impegno sta gestendo gli Impavidi. "Conosciamo bene i ragazzi che gestiscono il teatro e siamo ben consapevoli delle loro capacità e del loro impegno, soprattutto della loro vocazione al sociale e non abbiamo mai avuto dubbi, ci piace l’idea di investire nella cultura. Sono un’appassionata di teatro da sempre e nonostante nella vita mi occupi di tutt’altro, ho avuto l’occasione di collaborare con loro da vicino, tenendo un corso di pedagogia teatrale, quindi la scelta per noi è stata ovvia. L’impegno deve essere ricompensato su tutti i fronti e devo dire che i pochi spettacoli ai quali sono riuscita andare durante la scorsa stagione erano di qualità altissima. Sono dell’idea che il bello e la cultura vadano coltivati e ho visto il mio come un investimento, un gesto spassionato, alla pari di regalare dei libri a una biblioteca o fare una qualsiasi donazione per un ente verso cui si nutre estrema fiducia". Elena Sacchelli © RIPRODUZIONE RISERVATA