REDAZIONE SARZANA

"Il divieto di frazionare c’è Serve una variante al Prg"

Il parere del segretario generale non ha convinto la proprietà dell’ex tenuta. Che chiede più chiarezza sulle norme urbanistiche oggi in vigore per l’area

Il parere espresso dal segretario generale del Comune di Sarzana, Fulvio Pastorino, secondo il quale il divieto di frazionamento della ex tenuta di Marinella contenuto nel piano regolatore generale sarebbe, di fatto, non più vigente, non ha convinto la Marinella spa, secondo la quale il vincolo c’è ancora e per eliminarlo è necessaria, da parte del Comune, una variante o quanto meno un certificato di destinazione urbanistica che con chiarezza attesti il suo superamento. Marinella spa si è di nuovo avvalsa della consulenza dell’architetto Nicola De Mastri, che già aveva argomentato la sussistenza del vincolo.

Come noto il segretario generale, nel parere indirizzato al sindaco e all’ufficio tecnico, ha sostenuto che "le prescrizioni relative all’area progetto “Marinella” non comportano un divieto assoluto e incondizionato di frazionare i fondi agricoli e quindi eventualmente di porre in essere atti di disposizione anche solo per una parte dei terreni della tenuta. Tale divieto è strettamente connesso alla (eventuale) redazione del Piano di utilizzazione aziendale e può giustificarsi solo alla luce degli obiettivi di mantenimento dell’unità colturale che detto Piano, qualora predisposto, dovrà perseguire. In assenza del Piano, è da ritenere che i fondi mantengano le caratteristiche delle aree a destinazione agricola e restino utilizzabili e commerciabili".

Ben diversa la posizione del tecnico di Marinella spa, secondo il quale il Comune avrebbe tenuto comportamenti contradditori, dichiarando che il vincolo non è più vigente senza però documentare le motivazioni del suo superamento e, soprattutto, senza emettere un certificato di destinazione urbanistica che non contempli più tale norma. Il fatto che non ci sia più l’azienda agricola, e che quindi non sia stato predisposto il Piano di utilizzazione aziendale, non fa decadere, formalmente e automaticamente, il vincolo di non frazionamento. Semmai, il venir meno dell’azienda agricola legittima il Comune a predisporre una variante normativa che cancelli quanto non più attuabile e legittima anche i liquidatori di Marinella spa a chiedere tale variante normativa al Prg. Ciò non toglie che per procedere alle vendite frazionate la variante normativa sia necessaria per evitare il rischio di conseguenze penali.

Il fatto che Marinella spa ritenga ancora vigente il divieto di frazionamento ha avuto come primo effetto lo stop alla vendita dei 100 ettari alla Fratelli Merano di Imperia per l’impianto di un oliveto. In questa vicenda ci sarebbe stato un ’comportamento contraddittorio’ del Comune: gli atti amministrativi preliminari per l’impianto dell’oliveto, con sistemazione dei percorsi interni a uso pubblico e gestione degli accessi, infatti, hanno visto coinvolti la stessa Marinella spa (gli ex liquidatori) e l’amministrazione senza che venisse citata l’ipotesi di vendita frazionata delle aree agricole alla Merano. Per poter procedere alla vendita ai Merano, Marinella spa ha chiesto al Comune un certificato di destinazione urbanistica che con chiarezza indicasse quale normativa sia a oggi vigente con particolare riferimento alla disposizione di “non frazionamento dei fondi agricoli della tenuta” a suo tempo imposta. A questa richiesta l’amministrazione avrebbe risposto non con il certificato di destinazione urbanistica ma inoltrando il parere del segretario comunale che non darebbe risposta al quesito.

Anna Pucci

Elena Sacchelli