Dorme in auto dopo il rogo in casa

Peroncini racconta quegli attimi. Parte una catena di solidarietà

L'intervento dei vigili del fuoco

L'intervento dei vigili del fuoco

Sarzana, 4 settembre 2019 - Ha trascorso la notte nella sua auto Natascia Peroncini,  la donna che da due anni vive in affitto nell’appartamento di via Emiliana, distrutto lunedì pomeriggio dalle fiamme per un incendio divampato accidentalmente e che ha messo a rischio la vita di suo figlio 14enne. L’adolescente era al telefono con la mamma quando dopo aver acceso alcuni bastoncini di incenso per profumare la casa ha visto le fiamme.  «Sono stati momenti terribili – racconta  Natascia – mio figlio mi ha detto mamma sta bruciando tutto. Poi il telefono si è spento. Sono corsa a casa con il cuore in gola, ho visto quel disastro, ma per fortuna mio figlio era in ambulanza. Vivo. Questa è stata una gioia immensa ma in quell’incendio ho perso tutto. Mobili, vestiti, distrutto l’appartamento». Nessuno nell’immediato ha pensato a quella donna sola – è divorziata – con un figlio minorenne. Certo non sono mancate le attestazioni di solidarietà. Tra queste Katia Demi del bar Kulchur 21 che, dopo averla abbracciata e confortata, ha deciso di far partire una catena di solidarietà coinvolgendo i colleghi commercianti.

«Credo che si debba fare qualcosa di importante per lei – ha detto la Demi –, che ha già lanciato un appello anche su Facebook. Purtroppo non ho pensato ad ospitarla e me ne rammarico». Già, nessuno ha pensato a Natascia che dopo quell’angoscia per quanto accaduto ha trascorso la notte in auto. Ora però si è mossa anche l’amministrazione comunale.  Il dirigente Guerrera ha emesso un’ordinanza di inagibilità non solo per l’appartamento di Natascia, ma anche per quello al piano superiore, la cui inquilina non ha, per fortuna, problemi. Afferma infatti il vice sindaco e assessore ai servizi sociali Costantino Eretta: «Mi rammarico perché nessuno lunedì sera mi ha avvisato dell’accaduto. Appena ne sono venuto a conoscenza, ieri mattina, ho incaricato i funzionari dei servizi sociali di trovare una soluzione. Ieri notte la donna ha trovato ospitalità da un’amica, ora vedremo di ospitarla in una casa idonea, in attesa che l’appartamento venga ristrutturato e torni agibile. E se la casa non sarà trovata subito provvederemo a sistemare lei e il figlio in un albergo».

Nel frattempo però i problemi per Natascia restano notevoli: «Mio figlio è uscito di casa scalzo, io ho solo i vestiti che indosso. Non ho più nulla. Avevo dei mobili nuovi che secondo quanto mi hanno detto i vigili del fuoco sono irrecuperabili, così per i vestiti. Fra l’altro ho un lavoro precario all’Asl che mi scade il 21 settembre». «Non è la prima situazione difficile che devo affrontare nella mia vita – aggiunge Natascia –. E comunque ringrazio tutte quelle persone che mi stanno dimostrando vicinanza. Mi auguro di uscire da questo incubo, non ho mai chiesto nulla, ho sempre fatto tutto da sola. Quello che è accaduto è terribile, l’unica grande gioia è che mio figlio si sia salvato». Quando l’ha visto sull’ambulanza sconvolto, Natascia si è avvicinata, l’ha accarezzato e gli ha detto: «Non è successo nulla. L’importante è che tu stia bene».

Carlo Galazzo