Si finge pedofilo per vendetta e minaccia una bimba, era l'ex amica della mamma

I ripetuti messaggi allusivi inviati alla madre della piccola erano stati scritti dall’ex amica che lei aveva denunciato per truffa

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Val di Magra(La Spezia), 16 novembre 2019 - Prima il ’pizzino’ collocato sotto il tergicristallo della sua auto: «Sei proprio una scema se pensi di tenerla tutta per te. Io la vedo e la prendo quando voglio. Non ho nulla da temere e neanche da perdere». L’inizio di un incubo per una donna della Val di Magra al pensiero delle intenzioni malvagie di un pedofilo che stava marcando stretta la figlioletta minorenne. Ansia crescente, anche alla luce di altri messaggi, recapitati via posta: «I capelli lunghi e gli occhi azzurri come i tuoi: è ora che iniziamo le feste. Anche per me i fiori devono essere raccolti freschi». E ancora: «Ti senti forte? Sei solo incosciente. La tua bimba cresce bene, ama la danza vero? Non ballerà più..». Sono solo alcune delle minacce vergate a stampatello e indirizzate alla donna, tra il marzo del 2012 al luglio del 2014. Lei ieri ha ricostruito la storia in Tribunale, col suo corollario a sorpresa: «Quando seppi dal maresciallo dei carabinieri che scrivere quelle cose era stata l’ex amica che mi aveva truffato sono trasecolata....». Sì, la calligrafia era pressoché identica a quella altri atti di un processo per la truffa consumata ai danni della mamma, che aveva sporto denuncia all’ex amica. Quest’ultima, nell’estate del 2012, aveva chiesto e ottenuto soldi con la scusa di rendere piacevole la vacanza del figlio della donna della Val di Magra, portato al seguito in Puglia, sull’onda dei rapporti (che apparivano) virtuosi con la famiglia.«Occorre pagare il corso di tennis». «Vorrebbe andare da fare una gita nelle isole». «Si è iscritto alla scuola di calcetto». Un conto da alcune centinaia di euro: un bluff, svelato dallo stesso ragazzino al rientro a casa. Fu l’occhio clinico del carabiniere della Compagnia di Sarzana a svelare la riconducibilità della calligrafia alla stessa persona. La circostanza ieri è stata certificata in aula dal perito calligrafico incaricato dalla procura. Cemento all’impalcatura accusatoria che grava su Paola M, chiamata a rispondere di atti persecutori. Lei non si presentata in aula. A sostenere l’onere della difesa - davanti al giudice Elisa Scorza, a fronte delle contestazioni del pm Antonio Scarano e del legale di parte civile, l’avvocato Sabrina Maranghi del foto di Firenze - c’era l’avvocato Fabio Vergassola, in sostituzione del collega Luca Bicci. Fra gli elementi utili per traguardare l’obiettivo di minimizzare i danni, le rivelazioni dello stesso perito: «Dalla calligrafia dell’imputata emerge una personalità disturbata». Perizia psichiatrica in arrivo? Per ora nessuna istanza, Ciò in vista del prosieguo del processo il 4 febbraio del 2020, quando dovranno essere ascoltati altri testimoni d’accusa. Fra le persone informate sui fatti già verbalizzati dalla polizia giudiziaria c’è anche un sacerdote. Ha raccontato del perdurante stato di ansia vissuto dalla mamma della bimba, sua parrocchiana, nei mesi, negli anni, in cui era bersagliata dai messaggi anonimi, allusivi, minacciosi. Tutto all’epoca lasciava pensare ad un pedofilo. Si trattava invece dell’ex amica di mamma che, nello scrivere, parlava al maschile, simulando che l’autore delle missive fosse un uomo. Era un depistaggio. Ma ciò non è bastato ed evitare che fosse smascherata la sua realtà identità, emersa grazie all’intuizione del carabiniere. Da una parte un respiro di sollievo: la bimba non era esposta alle attenzioni di un pedofilo. Ma al tempo stesso la necessità di preservarla dal rischio che quelle minacce di traducessero in realtà. Quando l’autrice delle missive è stata smascherata, per la mamma è finito un incubo. Al tempo stesso è maturato il proposito di affiancare la pubblica accusa nel processo, istruito dal pm Maurizio Caporuscio che ha tirato le fila dell’inchiesta dei carabinieri Di qui la costituzione in giudizio attraverso l’avvocato Maranghi. Corrado Ricci © RIPRODUZIONE RISERVATA