Circolo “River”, attività chiuse: il Comune contesta abusi edilizi

Arcola, lo Sporting club può usare solo tre campi da tennis. La prima ordinanza di demolizione era del 2003

Uno dei campi del River Sporting Club di Arcola

Uno dei campi del River Sporting Club di Arcola

Arcola, 18 settembre 2021 - Il River Sporting club di Arcola, uno dei circoli sportivi più importanti dell’intera provincia spezzina, sia per la vasta dimensione che per le varie attività che svolge, ma anche per la sua storia visto che è attivo dal 1970, si trova ora in grave difficoltà.

Di fatto può operare in modo molto limitato, utilizzando solo tre campi da tennis in terra battuta e una parte del ristorante. Tutte le altre attività sia sportive che ludiche e di ristoro sono bloccate. Il 4 settembre è arrivata un’ordinanza da parte dell’area tecnica del comune di Arcola che blocca tutte le altre strutture perchè si legge nel documento "prive della conformità urbanistica edilizia, oltre che illecitamente realizzate".

L’ordinanza fa riferimento ad un ordine di demolizione addirittura del 2003, "impugnato – viene affermato nell’ordinanza del 4 settembre – con un ricorso straordinario al presidente della Repubblica a tutt’oggi senza esiti agli atti d’ufficio".

Una mazzata per i nuovi gestori visto che a pieno regime la struttura può contare su 5 campi da tennis, uno polivalente per il calcetto, due da padel, una vasta area verde per le attività ludiche, una struttura a due piani della quale attualmente può essere utilizzato solo il piano terra. Attualmente il circolo è gestito dalla società River Snc di Francesco D’Agostino e Massimiliano Marchetti che hanno l’hanno affittata dalla proprietà il primo maggio del 2020 con un impegno decennale. In servizio ci sono 3 maestri lo storico Massimiliamo Benedetti, quindi Federico Vitale e Jacopo Consalvi che è anche insegnante di Padel, ci sono anche tre dipendenti fissi ed altri a chiamata. Il circolo è frequentatissimo, 120 frequentatori per i tennis, oltre ai corsi per i ragazzi con una sessantina di piccoli allievi e tanti frequentatori occasionali, un altro centinaio pratica il padel.

«Per noi è un’autentica mazzata – affermano Massimiliano Marchetti e Francesco D’Agostino, i due giovani affittuari della struttura –. Ci abbiamo messo cuore e braccia in questa attività che ci tiene impegnati tutto il giorno. Fra l’altro non possiamo neppure istallare i palloni di copertura quindi appena piove come è accaduto giovedì dobbiamo interrompere anche la poca attività sportiva. Abbiamo lavorato ininterrottamente ottenendo importanti risultati sotto tutti i profili. Chiediamo che la situazione si sblocchi e che intervengano le istituzioni. Non possiamo andare avanti di questo passo, se non viene adottata una soluzione a breve scadenza siamo costretti a chiudere e licenziare il personale che avevamo assunto. Anche il bar e ristorante è ridotto alla presenza di 25 persone".

Il maestro Massimiliano Benedetti afferma: "Abbiamo svolto nel nostro circolo tutti i campionati della federazione, abbiamo una scuola tennis riconosciuta dalla federazione. Personalmente sono il fiduciario provinciale per l’under 10. Il River è sempre stato in punto di ritrovo per raduni regionali e provinciali della Fit. Oltre all’amarezza per essere nato e cresciuto in questo circolo mi spiace anche per tutti i ragazzi della scuola. Fra l’altro avevamo in programma un torneo internazionale giovanile il prossimo anno. Non può andare tutto in fumo".

Una parola di speranza arriva dall’avvocato Piergiorgio Leoni che assiste la proprietà: "La soluzione esiste. Bastano volontà e competenza: sarebbe possibile sanare le irregolarità sia in ragione dell’attuale destinazione di zona del prg vigente (zona F) sia in ragione di una futura destinazione prevista dal Puc ad attrezzatture sportive. Le coperture dei campi da gioco, tennis e padel, sono suscettibili di autorizzazione provvisoria stagionale per 180 giorni".

Carlo Galazzo