Cimiteri di auto, rimozione vicina. Il Comune pronto a fare la sua parte

L’amministrazione ha affidato a una ditta il compito di ripulire a fondo da rifiuti di piccola taglia e dalla vegetazione le aree demaniali che circondano la zona posta da anni sotto sequestro

Alle carcasse di auto si sono aggiunti nel tempo rifiuti di ogni genere

Alle carcasse di auto si sono aggiunti nel tempo rifiuti di ogni genere

Sarzana, 5 maggio 2021 - Potrebbero iniziare presto gli interventi per la rimozione dei cimiteri di auto abbandonate che invadono le traverse di viale XXV Aprile. Interventi più volte sollecitati, anche con ordinanza, dall’amministrazione comunale di Sarzana. Anche se sulle tempistiche con cui le 195 auto già censite e presenti in località Falaschi verranno finalmente rimosse dalla ditta Palagi, incaricata dal curatore fallimentare della Carpoint srl, non si possono ancora fornire indicazioni precise, l’amministrazione Ponzanelli – con una determina dirigenziale datata 29 aprile – ha deciso di intervenire nuovamente su quell’area.

Dopo lo stanziamento dello scorso dicembre che ammontava a poco meno di 10 mila euro, l’amministrazione di Sarzana ha deciso di investire altri 13 mila euro per affidare alla ditta Brondi Valerio il compito di ripulire a fondo da rifiuti di piccola taglia e dalla vegetazione quelle aree perimetrali e demaniali alla zona posta sotto sequestro dalla procura della Repubblica, con un intento chiaro e certamente propedeutico alla prossima rimozione dei veicoli e delle loro carcasse.

Come ’La Nazione’ aveva anticipato qualche giorno, fa sembra che si inizi a vedere uno spiraglio di luce in fondo ad un tunnel fatto di degrado e acuito dall’inciviltà di chi vedendo una zona così abbandonata ha deciso di riversare lì i propri rifiuti. I piani alti di palazzo Roderio, a seguito dell’incontro tenutosi lo scorso 17 aprile tra il sindaco Cristina Ponzanelli, il prefetto della Spezia e il curatore fallimentare della società proprietaria delle aree di zona Falaschi e dei mezzi lì accatastati, sembrano essere piuttosto fiduciosi. Nessun riscontro formale è ancora pervenuto al comune, ma pare che la procura della Repubblica abbia convenuto che quelle auto identificate già come rifiuti non solo dall’amministrazione comunale di Sarzana, ma anche dal corpo dei carabinieri forestali e da Arpal, non possano più essere ritenute dei beni da cui ricavare introiti, come invece era stato sostenuto dall’amministratore giudiziario della Carpoint.

Sarzana e i sarzanesi potrebbero quindi tornare ad appropriarsi in tempi stretti di una zona collocata tra l’area parco e il litorale di Marinella e poco distante dal centro storico in totale sicurezza e soprattutto potrebbero tornare a godere di un panorama naturale degno di essere definito tale. La tenacia a volte paga e forse per una volta le svariate ordinanze comunali unite all’attenzione riservata alla vicenda dalla stampa locale e da ‘Striscia la Notizia’ porteranno agli esiti auspicati.