Ciclista travolto e ucciso a Montemarcello. Alcoltest negativo per il ragazzo al volante

Proseguono le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente. Nel frattempo l’autopsia sul cadavere del ciclista sarzanese è stata rinviata per problemi burocratici

I carabinieri (foto d'archivio)

I carabinieri (foto d'archivio)

Montemarcello (La Spezia), 17 luglio 2018 -  Le analisi  effettuate hanno accertato che il ventunenne spezzino  alla guida del Suv Nissal Trial che domenica mattina ha travolto e ucciso a Montemarcello  Giammarco Ferrari, il quarantasettenne sarzanese mentre era in sella alla sua bici da corsa, non aveva assunto alcol e tantomeno sostanze stupefacenti.

Le  indagini dei carabinieri della stazione di Ameglia sulla tragedia che è costata la vita all’autista dell’Atc sarzanese procedono, gli uomini dell’Arma  stanno ora ricostruendo tutte le fasi dell’incidente mortale. Come riferito ieri,  oltre ai due mezzi coinvolti nel terribile incidente, sono stati posti sotto sequestro anche i due cellulari che il conducente dell’auto aveva in uso, per accertare se il giovane al momento dell’incidente stava telefonando oppure messaggiando. Ci vorranno ancora alcuni giorni per consentire che gli accertamenti vengano portati a termine. Nel frattempo l’autopsia sul cadavere del ciclista sarzanese, affidata all’anatomopatologa Susanna Gamba è stata rinviata per problemi burocratici, e con tutta probabilità sarà effettura mercoledì.

La tragica fine di Giammarco Ferrari ha suscitato profonda impressione fra i colleghi di lavoro. Ma l’autista era infatti molto conosciuto e stimato anche negli ambienti sportivi, soprattutto fra i cicloamatori. La bicicletta, infatti, era la vera e propria passione di Ferrari, dotato di un grande fisico tanto da essere in età giovanile considerato una speranza del ciclismo, quando militava fra gli juniores con la maglia del Casano.  Poi aveva continuato a livello amatoriale, nonostante una serie di cadute e infortuni. Domenica mattina aveva ripreso a salire in sella alla sua bicicletta da corsa dopo un periodo di inattività dovuta ad un infortunio.

Ora lo piangono la mamma Laura Panesi, conosciutissima a Sarzana e nella Vallata del Magra per aver gestito diversi locali ed è stata commessa in negozi di abbigliamento e il fratello Denis, anche lui appassionato di ciclismo e che domenica avrebbe dovuto uscire con lui in bicicletta. Avrebbe dovuto essere una delle tante sgambate domenicali che avevano condiviso così tante volte anche con i tanti amici con cui condividevano la stessa passione.

Una morte che ha lasciato sgomenti tutti e quanti lo hanno conosciuto in questi anni e che ne hanno apprezzato le sue doti umane. In tanti si stanno stringendo attorno ai familiari per portare una parola di conforto in questo momento di così grande dolore per tutta la famiglia.

Nel frattempo l’autopsia sul cadavere del ciclista sarzanese, affidata all’anatomopatologa Susanna Gamba è stata rinviata per problemi burocratici, e con tutta probabilità sarà effettuata il prossimo mercoledì