Biodigestore, scontro Peracchini-Sisti "Necessario per evitare emergenze"

Il presidente della Provincia gongola per il finanziamento da 40 milioni di euro erogato su fondi del Pnrr. La sindaca replica: "L’impianto non è mai stato autorizzato e al territorio basterebbe da 30 mila tonnellate"

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I punti di vista sono da sempre molto distanti, così tanto che sullo stesso progetto soltanto una delle due parti in campo intravede opportunità di crescita, risparmio e cura dell’ambiente. Esattamente il contrario dell’altra che da maggio 2018 si sta battendo contro il progetto di realizzazione dell’impianto biodigestore nella zona di Saliceti. Da quella sera di maggio, quando alla biblioteca Arzelà nell’area dell’ex ceramica Vaccari di Ponzano per la prima volta venne ufficialmente accostato il piano di trattamento dei rifiuti al territorio sul confine tra Santo Stefano Magra e Vezzano, il confronto tra le parti è sempre stato aspro e il clima non si è certamente raffreddato.

Il recente arrivo dei 40 milioni previsti dal Pnrr per la realizzazione dell’impianto ha contribuito a infiammare ulteriormente gli animi. Ai toni entusiasti dell’assessore regionale Giacomo Raul Giampedrone e del presidente della Provincia nonchè sindaco spezzino Pierluigi Peracchini ha però duramente risposto la sindaca di Santo Stefano Magra. L’ente, seppur non direttamente coinvolto del progetto tecnicamente rientrante nel territorio di Vezzano Ligure, è sempre stato in prima fila per dire "no" e ancora oggi, di fronte alle parole di Regione e Provincia, alza gli scudi.

A dare il via al botta e risposta politico è stato il presidente Pierluigi Peracchini che di fronte ai 40 milioni di euro arrivati dal Ministero ha ribadito l’importanza del progetto di realizzazione del biodigestore. "Andremo a chiudere il ciclo dei rifiuti - ha commentato Pierluigi Peracchini - senza incidere sulle bollette dei cittadini. Chi amministra seriamente, nell’interesse dei cittadini, deve agire per risolvere quella che è sempre stata una seria problematica per tutto il territorio e lo deve fare in modo credibile prima di trovarsi nell’emergenza. Risolvere il problema ambientale del ciclo rifiuti e far pagare di meno un servizio indispensabile è quello che i cittadini si aspettano e questo è quello che stiamo facendo. Perdere questa occasione porterà a avere una situazione di emergenza da gestire". Parole che non sono per nulla piaciute alla sindaca di Santo Stefano Magra che ha seguito tutte le fasi della lotta al biodigestore come amministratrice comunale mentre non è riuscita a farlo come componente del consiglio provinciale non essendo stata possibile la surroga al dimissionario Davide Natale alla vigilia del consiglio di approvazione del cambio di sito da Boscalino a Saliceti votato in Provincia a agosto 2018.

"Mi meraviglio della presa di posizione di Peracchini – risponde Paola Sisti – che parla di ritardi e emergenze per un impianto che non è mai stato autorizzato. Non abbiamo mai osteggiato l’impianto e la tecnologia ma il luogo di insediamento mai indicato in nessuna programmazione e proprio per questa lacuna abbiamo vinto il ricorso al Tar. Chiedo dunque a Peracchini se non senta la responsabilità etica e morale di individuare un sito già abbondantemente vessato e perchè abbia chiesto il finanziamento del Pnrr senza tener conto della sentenza del tribunale amministrativo ? Intanto attendiamo il Consiglio di Stato con la massima fiducia nella magistratura. Vediamo come andrà a finire".

Massimo Merluzzi