"L’autovelox non era autorizzato". E la Prefettura 'boccia' l’impianto

Lettera di Garufi al sindaco. Rebus sul destino delle sanzioni contestate

Un momento dell’infuocata assemblea che si è svolta nelle scorse settimane sul tema autovelox ad Ameglia

Un momento dell’infuocata assemblea che si è svolta nelle scorse settimane sul tema autovelox ad Ameglia

Ameglia (La Spezia), 7 marzo 2018 - L'autovelox della discordia non è mai stato autorizzato. La pesante bocciatura arriva direttamente dal prefetto della Spezia che ha comunicato al Comune di Ameglia la mancata autorizzazione all’installazione dell’impianto di rilevazione delle infrazioni di velocità, in realtà attivo dalla fine del mese di agosto. Il via libera avrebbe dovuto arrivare proprio dall’organo prefettizio, ma in realtà non è mai stato pronunciato il consenso. L’ente dunque ha predisposto l’attivazione dello strumento, che ha prodotto oltre 15mila contravvenzioni, evidentemente ritenendo di poter sostituire un apparecchio dismesso con un altro senza perciò dover richiedere un apposito permesso. Ma il prefetto della Spezia, Antonio Lucio Garufi, ha precisato che l’apparecchio debba essere considerato, in funzione della sofisticata programmazione tecnica, una nuova installazione e di conseguenza per essere piazzato sulla strada Litoranea avrebbe dovuto essere autorizzato.

Il velox non va neppure a sostituire nessun altro dissuasore di velocità perché in quel tratto di strada che separa l’abitato di Fiumaretta dal ponte della Colombiera, non ne erano mai stati posizionati. Il parere dunque andava necessariamente richiesto sulla base del decreto prefettizio del 15 dicembre 2014 e ovviamente prima delle operazioni di allestimento della strumentazione. Il Comune di Ameglia invece ha presentato la richiesta soltanto successivamente al posizionamento e soprattutto all’entrata in funzione dell’autovelox, avvenuta dopo un periodo di ‘pubblicità’. Ma l’istanza presentata dall’ente pubblico non è stata accolta neppure ‘a ratifica’. La spiegazione del diniego è motivata nella lettera che il prefetto ha indirizzato al sindaco Andrea De Ranieri e al comandante della polizia municipale Marina Musetti, nella quale viene specificato che nella richiesta presentata «non viene fornito alcun elemento atto a consentire la puntuale valutazione delle condizioni strutturali e di traffico del tratto di strada interessato». Sempre nella comunicazione che suona come pesante bocciatura viene precisato come il parere andasse richiesto preventivamente e di conseguenza rilasciato soltanto dopo una attenta valutazione delle motivazioni di sicurezza stradale sempre premesse dal Comune. E dopo aver stoppato la pratica il Prefetto ha invitato il Comune a presentare una nuova istanza. E adesso si aprono ipotesi clamorose.

Come si comporterà il Comune? I verbali già pagati dovranno essere rimborsati e quelli invece ancora in giacenza saranno annullati? Materia per giudice di pace e avvocati che da qualche mese sono al lavoro per sbrigare le tantissime richieste di annullamento delle multe adducendo motivi di errore tecnico dello strumento, scarsa visibilità della cartellonistica e mal posizionamento dei cartelli. Di certo il pronunciamento del Prefetto aumenta il malcontento e l’imbarazzo.

Massimo Merluzzi