Sanità. Al San Jacopo c’è ‘Pronto chi parla?’: rispondono i medici e gli infermieri

Malati raggiunti anche con le ‘televisite’. L’assistenza oncologica al San Jacopo non s’interrompe, operativi tutti gli ambulatori

Margelli e Di Lieto

Margelli e Di Lieto

Pistoia, 27 novembre 2020  – L’assistenza oncologica e oncoematologica al San Jacopo non s’interrompe e, pur se tra mille difficoltà, dovute in primis alla piena attuazione dei percorsi assistenziali in completa sicurezza, medici e infermieri continuano a garantire tutte le prestazioni e le terapie ai loro pazienti. 

 

"Nessun trattamento oncologico fino a questo momento è stato annullato o ritardato -precisa il direttore della struttura complessa di Oncologia dell'Ospedale, il dottor Marco Di Lieto - L'attività è rimasta immutata con tutti gli ambulatori operativi per seguire giornalmente i nostri ammalati che possono essere raggiunti anche a casa grazie alla tecnologia informatica che ci supporta tutti in questa fase". Aggiunge la dottoressa Mariella Margelli, coordinatore infermieristico:" per verificare lo stato di salute dei pazienti, infatti, li raggiungiamo anche telefonicamente non solo per monitorarne lo stato clinico, ma anche per farli sentire meno soli e, per alcune situazioni, utilizziamo anche i dispositivi informatici che rappresentano un grande aiuto  soprattutto nei pazienti più giovani ed abituati ad utilizzare tali device".  L'attività di terapia oncologica sia in day hospital (circa 200 pazienti al mese) sia in regime ambulatoriale (circa 100 visite al mese) è rimasta invariata. Continua ad essere svolta regolarmente anche l'attività del supporto nutrizionale ai pazienti, grazie alla collaborazione del Servizio Dietetico del Presidio che è stata recentemente aperta. Tutti i pazienti, inoltre, sono monitorati con tampone molecolare e con periodico test sierologico. "Al momento abbiamo avuto positivi solo 2 pazienti in terapia, a cui -fa sapere Margelli- possiamo attivare immediatamente le Usca- le unità speciali di continuità assistenziale per l'assistenza a domicilio- e noi continuiamo a seguirli costantemente anche se a  'distanza' ". "Quindi tutto è rimasto immutato e colgo l'occasione per inviare un messaggio rassicurante: nel nostro Ospedale, anche nei periodi più critici della pandemia,oncologi ed ematologi hanno sempre continuato a garantire tutti i  trattamenti sia di tipo ambulatoriale che di ricovero nei Setting di degenza”, sottolinea la dottoressa Lucilla Di Renzo,  direttore sanitario del presidio ospedaliero.  Anche le visite di follow-up, tramite Aiuto Point, non sono inferiori per numero rispetto al 2019 (media di 160 visite al mese) equando è possibile, vengono svolte in "televisita" (una decina al mese) cosi come le consulenze psico-oncologiche. Solo queste due ultime attività sono state quindi modificate, ma comunque sempre garantite. Invece le prime visite sono diminuite da agosto ad oggi di circa il 20%. "E' accaduto probabilmente come effetto del rallentamento degli screening oncologici nella prima fase dell’epidemia - spiega Di Lieto-  In questa seconda ondata, invece, c’è molta attenzione che non si ripeta questa criticità nella diagnosi precoce, ma solo nei prossimi mesi potremo dimostrarlo con i dati degli accessi   ai nostri ambulatori". In ultimo, ma non per certo per importanza, prosegue l’attività assistenziale per i pazienti in cure palliative. "Con i colleghi palliativisti abbiamo un briefing a cadenza settimanale per assicurare ai pazienti la continuità assistenziale a casa perché anche a questo importante servizio deve essere assicurato", conclude Di Lieto.

 

Maurizio Costanzo