Payback fornitori ospedali, “Così si cancellano imprese e occupazione”

Il valore del payback per la Toscana ammonta a 618,5 milioni di euro per gli anni 2015/2020

Il presidente di Asfo Toscana Massimo Rambaldi

Il presidente di Asfo Toscana Massimo Rambaldi

Firenze, 22 settembre 2022 – Da parte dell'Associazione fornitori in sanità (Asfo)-Confcommercio c'è allarme alto sugli effetti che avrà il 'payback' sulle imprese he riforniscono il sistema ospedaliero dei dispositivi medici, che dovranno rimborsare il 50% della spesa effettuata in eccesso dalle Regioni. Secondo il presidente di Asfo Toscana Massimo Rambaldi si tratta di “un provvedimento perverso e vessatorio, che scarica addosso alle imprese e ai lavoratori gli sprechi di una gestione non sempre oculata della spesa sanitaria pubblica”. In Toscana le aziende del comparto sono circa 300 (85% delle quali micro e piccole, il 90% a capitale italiano) per un totale di circa 7.900 addetti. “Per fornire dispositivi medici agli ospedali – spiega Rambaldi - dobbiamo prima aggiudicarci bandi di gare che fissano modalità e prezzi di fornitura bloccandoli per i successivi 5/ 6 anni. I contratti con l’amministrazione pubblica sono infatti unilaterali e non tengono affatto conto di eventuali aumenti nei costi di produzione o trasporto, che quindi siamo costretti ad assorbire noi in toto. Se poi un fornitore dovesse rinunciare alla consegna di un dispositivo medico per cause di forza maggiore, verrebbe accusato di interruzione di pubblico servizio, con tanto di penale da pagare. E ora ci costringono pure a rispondere in solido degli eccessi di spesa delle Regioni, come se la colpa fosse nostra. Si dovrebbe invece capire le cause dello sforamento del tetto di spesa, imputandone la responsabilità ai veri colpevoli”. Il valore del payback per la Toscana ammonta a 618,5 milioni di euro per gli anni 2015/2020, 3,6 miliardi a livello nazionale. “Cifre folli, la cui restituzione metterà in ginocchio un intero comparto – conclude Rambaldi -. Il presidente della Toscana Eugenio Giani gioisce perché nelle tasche della Regione tornerà una somma cospicua, ma deve tenere presente che il prezzo di questa operazione lo pagheranno tutto i lavoratori e le loro famiglie. Confido che voglia accettare di incontrarci per capire le nostre ragioni”.  

Niccolò Gramigni