Prato, i giorni più difficili Reggiani torna alla carica

Si è interrotta la negoziazione assistita tra l’ex dg e il presidente Commini

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Non bastava il rischio di perdere 6-9 punti. Nella settimana peggiore della storia recente del Prato, torn alla ribalta la querelle giudiziaria personale fra l’ex drettore generale biancazzurro, Ivano Reggiani (foto), e il presidente Stefano Commini. Pochi giorni fa si è interrotta la negoziazione assistita fra le parti. "Il contenzioso aveva un valore di circa 280mila euro. Me ne sono stati offerti 10mila. Una cifra quasi offensiva – spiega Reggiani -. Utilizzerò tutti gli strumenti a mia disposizione, nelle sedi opportune, per far valere le mie ragioni. Ma sono disposto a rinunciare a qualsiasi istanza o contenzioso e a ‘liberare’ la società da ogni mia pretesa, se arriverà un imprenditore serio, interessato a rilevare il Prato, al posto di Commini". Secca la risposta del legale dell’Ac Prato e di Humanativa Group, Leonardo Masi: "Le richieste che Reggiani e la società di proprietà del medesimo hanno avanzato nei confronti di AC Prato e di altra società partecipata da Commini sono considerate pretestuose, esorbitanti e destituite di ogni fondamento fattuale e giuridico. A tali richieste è stato opposto un fermo rifiuto e le prospettate iniziative giudiziarie saranno oggetto di decisa resistenza. L’unico contenzioso oggi pendente riguarda un giudizio di risarcimento del danno nel quale la società di Reggiani è chiamata a rispondere per aver chiesto il pignoramento, poi dichiarato nullo, delle quote del Prato contro soggetto privo di legittimazione passiva, mettendo a repentaglio il valore e il prestigio della stessa società biancazzurra".