Prato, esordio da incubo 11 gol sono un macigno

La squadra di Torrejon travoltin in Piemonte e una sola rete messa a segno. Partita già chiusa nel primo tempo. Sabato debutto casalingo con Merano

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L84

11

Prato Calcio a 5

1

L84 VOLPIANO: Luberto, Podda, Iovino, Cerbone, Rosano, Turello, De Lima, Dias, Tampani, Astegiano, Murilo, Pedro Henrique. All.: Barbieri.

PRATO CALCIO A 5: Beltran, Ariati, Vinicinho, Romano, Illy Caro, Zanaga, Villa, Brunetti, Novo, Solazzo, Siciliani, Liistro. All.: Torrejon.

Arbitri: Di Micco di Cinisello Balsamo e Salicchi di Terni.

Marcatori: pt 5’41’’ De Lima, 6’08’’ Turelo, 7’59’’ Cerbone, 10’01’’ Iovino, 12’41’’ Astegiano, 12’45’’ Murilo; st 2’33’’ Murilo, 6’53’’ Rosano, 10’03’’ Astegiano, 12’47’’ Podda, 14’35’’ Novo, 16’44’’ Tambani.

Note: espulso Ariati (Prato Calcio a 5) al 3’ st per somma di ammonizioni.

Falsa partenza per il Prato Calcio a 5. La prima di campionato si conclude con una pesantissima sconfitta. Nella trasferta piemontese che ha aperto la stagione di serie A2, i biancazzurri perdono 1-11 con la L84 Volpiano, un passivo inaspettato e raramente riscontrato nella lunga storia del club. Alla vigilia si era parlato di un match proibitivo, visto la forza dell’avversario che è il favorito numero uno per la promozione, e dunque la vittoria della squadra dell’ex juventino Claudio Marchisio era in qualche modo attesa, ma in effetti le dimensioni del kappaò sono state un po’ troppo sorprendenti. In negativo, ovviamente. La partita si è messa subito in salita per il Prato Calcio a 5, targato da questa stagione Lenzi Automobili (nuovo main sponsor), tanto che all’intervallo i padroni di casa erano già in vantaggio per 6-0. La musica non è cambiata nemmeno nella ripresa ed i biancazzurri sono riusciti a trovare la rete della bandiera solo sullo 0-10 con l’ultimo arrivato Pol Novo, che fra l’altro Torrejon è stato in grado di schierare in extremis, avendo risolto solo a poco dalla partenza per il Piemonte i problemi di tesseramento. Sabato al debutto casalingo con il Merano ci vorrà tutto un altro Prato.

Massimiliano Martini