Pallanuoto. Tempesti, il ritiro può aspettare: "Avanti un altro anno, punto all'Olimpiade"

Il pallanuotista pratese, classe 1979, annuncia la volontà di continuare a giocare anche nel 2020/21: nel mirino c'è Tokyo

Stefano Tempesti, portiere dell'Ortigia e "veterano" della Nazionale

Stefano Tempesti, portiere dell'Ortigia e "veterano" della Nazionale

Prato, 30 marzo 2020 - “Una scelta saggia, quella del rinvio. Al netto dei risvolti economici ed organizzativi per il Paese che li organizza, rinunciare ai Giochi Olimpici è difficile anche per gli atleti che si preparano da un quadriennio. Per quanto mi riguarda, vorrà dire che rimanderò il mio ritiro: andò avanti almeno per un'altra stagione”.

Che Stefano Tempesti puntasse alle Olimpiadi di Tokyo 2020 non era un mistero, dato che lui stesso aveva indicato nella sesta personale convocazione alle Olimpiadi (non ha mai saltato un'edizione, da Sydney 2000 in poi) il traguardo ideale per congedarsi dal mondo della pallanuoto, chiudendo una carriera ricca di successi e titoli. Adesso però, ha sciolto definitivamente le riserve sul futuro: se in condizioni normali avrebbe aspettato la fine originaria della rassegna olimpica della prossima estate per dire “basta”, ora prolungherà la sua carriera almeno sino al 2021. Per aggiungere qualche altro “caps” alle oltre 300 partite in Nazionale, impreziosite dall'argento olimpico di Londra 2012 e dal bronzo a Rio 2016. Dopo un quindicennio (ed una marea di campionati) con la Pro Recco, il quarantenne pratese si è trasferito all'Ortigia lo scorso anno (anche dopo un confronto con il commissario tecnico Alessandro Campagna) proprio per ritrovare il posto da titolare in un club in vista della kermesse giapponese. E la scelta stava dando i suoi frutti: anche grazie alle sue parate, la compagine siciliana stava disputando un torneo di vertice, arrampicandosi sino al terzo posto nella Serie A1 2019/20, prima che l'emergenza-coronavirus decretasse lo stop delle competizioni.

E Tempesti è rimasto comunque in Sicilia “Ho scelto di rimanere qui con la famiglia, non avrebbe avuto senso tornare in Liguria o a Prato – ha detto il diretto interessato – mi alleno fra le mura domestiche, per quel che è possibile. E incontro i miei compagni di squadra via Skype o tramite le applicazioni di messaggistica istantanea. In un periodo critico come quello che stiamo vivendo è la salute a rappresentare la priorità”. Probabile, quando il quadro generale migliorerà, un suo prolungamento annuale con la formazione sicula, arrivando al 2020/21. “Stiamo disputando un'ottima annata vogliamo restare uniti per ripartire alla grande, se e quando ricomincerà il campionato – conferma il diretto interessato – ho trovato un ambiente eccezionale, che mi ha accolto bene sin da subito”.