Pallanuoto, Tempesti chiama Campagna: 'Sogno la sesta Olimpiade'

Il campione pratese sogna il Giappone

Stefano Tempesti, (quasi) quarantunenne portiere ora in forza all'Ortigia

Stefano Tempesti, (quasi) quarantunenne portiere ora in forza all'Ortigia

Prato, 17 febbraio - "Non avrei mai pensato di trovarmi così bene. Lasciare un ambiente che conoscevo a menadito, dopo tanti anni, poteva rappresentare un rischio. Invece ho scoperto un altro mondo e ne sono felice». Parola di Stefano Tempesti, che descrive così i suoi primi mesi all’Ortigia. Il pallanuotista pratese, classe 1979, aveva lasciato la scorsa estate la corazzata Pro Recco dopo sedici anni di militanza per approdare in Sicilia. L'obbiettivo? Disputare un'annata da titolarissimo in una realtà meno esigente di quella ligure, dove il croato Marko Bijac, più giovane di dodici anni era riuscito a sopravanzarlo nelle gerarchie. Perchè tra qualche mese prenderanno il via le Olimpiadi e Stefano, prima di chiudere la carriera, mira a meritarsi la convocazione per Tokyo, in quella che sarebbe la sua sesta partecipazione (non ha praticamente saltato nessun appuntamento, da Sydney 2000 in poi) all'appuntamento quadriennale a cinque cerchi. E così, dopo un fugace ritorno in città (qualche tempo fa è tornato alla Colzi-Martini di via Roma, a salutare i vecchi amici) è tornato a battagliare. Dimostrando di poter fare ancora la differenza: perché é vero che gli ex-compagni di Recco continuano a monopolizzare la serie A1 di pallanuoto, ma il club siciliano, guidato da Stefano, occupa la terza piazza della graduatoria nazionale e sicuramente duellerà con Brescia e Sport Management per la seconda piazza.

"Alla mia età, per restare al passo dei più giovani, devi "lavorare" il doppio rispetto ai colleghi più giovani. Prestando poi particolare attenzione alla prevenzione degli infortuni – ha continuato Tempesti – sono in contatto costante con il commissario tecnico Alessandro Campagna, so che continua a seguirmi e questo mi fa piacere. Qualora dovesse aver bisogno di me, io ci sarei. Sicuramente non mi servono ulteriori motivazioni sul piano psicologico, sotto questo aspetto".

Con un occhio al futuro: il prossimo 9 giugno, Stefano spegnerà quarantuno candeline. E se sino a qualche tempo fa era certo di ritirarsi, stavolta rimescola le carte: questa stagione potrebbe non essere l’ultima, per lui.

"Di certo non posso continuare a giocare fino a 50 anni, ma staremo a vedere – ha scherzato il diretto interessato, non nascondendo tuttavia il mezzo ripensamento - deciderò entro i prossimi mesi se dire basta o chiudere invece nel 2021". La sensazione insomma, è che la partecipazione alla trasferta giapponese potrebbe indurlo a ritardare il ritiro. E allora, chiudendo gli occhi, c'é ancora il tempo per sognare. "Sono concentrato sul torneo, l'intesa con i compagni dell'Ortigia é ottima - ha concluso Stefano - ma se dovessi tornare a Prato con una medaglia olimpica al collo, la prossima estate, sarei ancor più felice".