"Messa in campo una squadra di terza scelta"

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"Nelle prossime 48 ore prenderemo una decisione sull’esonero di Luigi Pagliuca, dopo aver ascoltato anche le sue spiegazioni". Tuona dentro e fuori dagli spogliatoi del Prato a fine partita. Sul banco degli imputati, secondo la dirigenza, c’è già il tecnico, Pagliuca appunto, colpevole di non aver ascoltato i consigli ricevuti da presidente e direttore generale dopo la sconfitta di Rimini.

"Quella di oggi (ieri, ndr) con Alcione Milano è stata l’ennesima gara fatta con una squadra di terza scelta e non con i migliori giocatori che abbiamo a disposizione. L’allenatore si dovrà assumere le proprie responsabilità. Gli erano stati dati degli input dalla società, non li ha assimilati bene. Ha voluto insistere con la sua idea – spiega riuscendo a contenere a fatica la delusione e la rabbia il direttore generale biancazzurro Ivan Reggiani -. Il risultato è identico. Un passo indietro rispetto alla partita di Coppa Italia vinta contro la Sangiovannese. Con la gara di mercoledì scorso avevamo ritrovato un po’di regolarità, ora invece siamo ripiombati nel baratro. E sono tornati evidenti i limiti e i problemi che erano emersi nella gara di debutto contro il Rimini. Nei prossimi giorni – avverte duro il direttore generale – decideremo il da farsi sulla guida tecnica: una squadra come il Prato non può partire in campionato con due sconfitte consecutive in questo modo".

Lo stesso Pagliuca, per ovvi motivi, non viene mandato in sala stampa. Il presidente Stefano Commini, più riflessivo, preferisce non commentare a caldo e sfila davanti ai microfoni assorto nei suoi pensieri. Così come il direttore dell’area tecnica, Umberto Quistelli. Non resta che aspettare. Questione di poco, pare, per capire se ci sarà o meno un immediato e clamoroso cambio di allenatore per il Prato.

L.M.