Ciclismo, omologata la gara in cui morì Iannelli. Ricorso alla Corte sportiva federale

Dopo l'omologazione della corsa in cui morì Giovanni Iannelli

Il presidente della Cipriani e Gestri Edoardo Zanobetti

Il presidente della Cipriani e Gestri Edoardo Zanobetti

Prato, 13 novembre 2019 - A seguito dell'omologazione, senza provvedimenti, della gara del 5 ottobre scorso che è costata la vita a Giovanni Iannelli, la sua squadra Cipriani & Gestri Hato Green Tea Beer ha proposto formale reclamo alla Corte Sportiva di Appello della Federciclismo. Nel reclamo la società pratese presieduta da Edoardo Zanobetti, “evidenzia gravissime negligenze organizzative che sono state peraltro omesse dal Collegio di Giuria al Giudice Unico del Piemonte che ha omologato la gara, senza provvedimenti, in maniera immotivata, affrettata ed inopportuna, omettendo anche di svolgere gli ulteriori e dovuti accertamenti, e senza neppure considerare che i fatti accaduti erano oggetto di tre fascicoli d’indagine da parte della Procura della Repubblica di Alessandria, da parte della Procura Federale e da parte della Procura del Coni”.

La società segnala nel suo reclamo anche: “l'inadeguata lunghezza della transennatura, inferiore ai 40 metri , e l'inefficace posizionamento della stessa, per altro non a norma. Si evidenzia anche l'inesistente protezione dei molti e ripetuti ostacoli mortali presenti nel rettilineo finale del tracciato, posizionati a filo strada ed addirittura prospicenti; l'inadeguato presidio degli ultimi metri di gara; l'errato posizionamento dei fotografi”. Viene invitato anche chi fosse interessato a sostenere il reclamo presentato dalla società; lo può fare con le modalità previste dal Regolamento di giustizia, vale a dire depositando il proprio atto alla segreteria della Corte Sportiva di Appello, almeno due giorni prima dell’udienza fissata per il giorno 18 Novembre 2019, alle ore 11.00, presso la sede della FCI a Roma.

Il deposito può essere effettuato con originale firmato e scansionato in formato pdf ed inviato tramite Pec al seguente indirizzo [email protected] oppure l’originale firmato può essere inviato a mezzo raccomandata a.r. alla Corte Sportiva di Appello c/o la Federazione Ciclistica Italiana, Stadio Olimpico, Curva Nord 00135 Roma. Su questo luttuoso caso dunque indagano tre Procure; ora questo reclamo avverso l’omologazione della corsa che tante proteste suscitò, per la tempistica e senza che il giudice sportivo chiedesse un supplemento di rapporto ai direttori di corsa e alla giuria visto quanto era successo.