Finalmente arriva sul grande schermo il "Pinocchio" di Garrone con Benigni-Geppetto

Nel ruolo di Geppetto, Roberto Benigni che torna al cinema dopo anni di assenza

Dettaglio del poster - Foto: 01 Distribution

Dettaglio del poster - Foto: 01 Distribution

Prato, 18 dicembre 2019 - E’il film più atteso del Natale 2019; la nuova versione di Pinocchio secondo Matteo Garrone arriva giovedì 19 dicembre nelle sale con 600 copie compreso Prato all’Eden, praticamente il trattamento riservato ai superkolossal.

In fondo…di superkolossal si tratta; la “lista delle presenze” conferma l’eccellenza del nuovo film del regista romano. Tra i produttori figura nientemeno che Jeremy Thomas, produttore de “L’ultimo imperatore”e altri capolavori, l’autore della colonna sonora è il premio oscar Dario Marianelli. Completano il cast tecnico, grandi nomi del cinema internazionale. Ma il film ha soprattutto il merito di aver riportato davanti alla macchina da presa Roberto Benigni dopo anni di assenza. Il suo ultimo film da regista risale oramai a ben 14 anni fa con “La tigre e la neve”, la sua ultima apparizione cinematografica come attore è del 2012 con il brutto film di Woody Allen “To Rome with love”. Per lui adesso un ruolo che lo ha impegnato in una performance che i critici hanno già definito emozionante e sorprendente.

Benigni è Geppetto dopo essere stato a sua volta Pinocchio nel film da lui diretto nel 2002. Al fianco di Gigi Proietti (Mangiafuoco), Rocco Papaleo e Massimo Ceccherini (Il Gatto e la Volte) il piccolo Federico Ielapi (Pinocchio), Marina Vact (la Fata Turchina).

Riguardo al film, poche notizie, poche informazioni, molta riservatezza per alimentare l’attesa che è tanta. Una cosa è certa; riusciranno Matteo Garrone e Roberto Benigni a sconfiggere “la maledizione di Pinocchio”? Un'operazione rischiosissima che ha fatto vittime illustri, compreso altri cineasti pratesi come Francesco Nuti che con il suo personale “OcchioPinocchio”uscito nel 1994 ha davvero vissuto una brusca frenata nella sua scintillante carriera. Stesso discorso per Giovanni Veronesi che scrisse per Massimo Ceccherini un deludente “Lucignolo” (Veronesi aveva anche collaborato alla sceneggiatura del Pinocchio di Nuti).

L’attesa è finta; da oggi il nuovo “Pinocchio” incontrerà il pubblico italiano per poi fare il giro del mondo vista la popolarità del libro di Carlo Collodi. E forse per Benigni un autentico rilancio cinematografico dopo anni di latitanza trascorsa tra qualche ospitata in tv, qualche partecipazione ai festival e qualche show sulla Costituzione e Dante. Dopo aver rifiutato film eccellenti come “Parla con lei” di Pedro Almodovar, dopo alcuni progetti annunciati e poi abortiti come la partecipazione al film “Inferno”, ci voleva Matteo Garrone per riportare al cinema il Folletto di Vergaio che lo aveva già corteggiato a lungo anche per “Dogman”. Ora finalmente Benigni e Garrone nella favola più amata e famosa al mondo.