L'omaggio a Mingus infiamma Met Jazz

Ottimo inizio della manifestazione con il quintetto di Furio Di Castri al Metastasio

Il quintetto sul palco del Metastasio (foto Marco Benvenuti)

Il quintetto sul palco del Metastasio (foto Marco Benvenuti)

Prato, 8 febbraio 2022 - Quest'anno gli appassionati di jazz festeggiano il centenario dalla nascita di Charlie Mingus, uno dei grandi nomi del Novecento. Ci dovremo quindi attendere un 2022 pieno di celebrazioni nei festival internazionali. In Italia Metastasio Jazz, rassegna giunta alla sua 27a edizione, ha tagliato per prima il traguardo affidandosi alle solide mani di Furio Di Castri, contrabbassista come Mingus, e del suo quintetto chiamato Furious Mingus Revisited in una serata organizzata insieme a Musicus Concentus al Teatro Metastasio. Ad affiancare il leader della formazione Giovanni Falzone (tromba), Achille Succi (sax alto e clarinetto basso), Fabio Giachino (tastiere) e Mattia Barbieri alla batteria.

Di Castri si è divertito a evidenziare il gioco dei numeri prediletto da Mingus, ovvero il continuo cambio di ritmo. E lo ha messo nero su bianco nella sua composizione Evening Song, posta nella seconda parte del concerto. L'attenzione era però rivolta alla rilettura dei classici, che è stata rispettosa e al tempo stesso piena di inventiva nel gioco tra i cinque musicisti. Brani come Tjuana Moods, Peggy's Blue Skylight, la straordinaria Self-Portrait in Three Colors sono stati resi con una tale freschezza da non far rimpiangere gli originali, con momenti solisti (ricordiamo in particolar modo quello di Achille Succi al clarinetto basso) di ottimo livello. 

Il finale ha visto Better Get It In Your Soul nell'arrangiamento di Falzone chiudere degnamente una serata che ha segnato la ripartenza del festival. Con un doveroso pensiero dal palco ad Alessandro Giachero, scomparso nel 2020. Proprio quell'anno il pianista aveva suonato a MetJazz e quel concerto è  diventato un disco, i cui proventi sono destinati alla famiglia.