Mediterraneo, 25 anni fa l'Oscar. Il tenente Montini racconta i segreti del film / VIDEO

Claudio Bigagli al Castello dell'Imperatore di Prato

Claudio Bigagli e Federico Berti al Castello dell'Imperatore

Claudio Bigagli e Federico Berti al Castello dell'Imperatore

Prato, 18 giugno 2017 - Mediterraneo è un film che a distanza di un quarto di secolo continua a toccare certe corde nell'animo degli spettatori.  Lo dimostra il pienone di sabato sera al Castello dell'Imperatore per l'incontro con Claudio Bigagli,  il tenente Montini del film corale di Gabriele Salvatores con, fra gli altri, Diego Abatantuono e Giuseppe Cederna. A 25 anni di distanza dall'Oscar come miglior film straniero resta la sensazione di una pellicola che artisticamente forse non è la vetta né del suo regista né dei suoi interpreti, eppure è ancora amatissimo. Lo ha spiegato bene Federico Berti, padrone di casa della rassegna dei talenti pratesi che è iniziata al Castello nella sua versione estiva, nell'ambito della Prato Estate 2017 con l'assessorato alla Cultura del Comune (presente l'assessore Simone Mangani) e la Casa del Cinema.

Tanto pubblico dunque per Bigagli, che nel film è la guida di questa tenera e improvvisata squadra di sbarco mandata allo sbaraglio in una insignificante quanto paradisiaca isoletta dell'Egeo. E Bigagli - di Montale, ma di babbo pratese (di Galciana, per la precisione) - ha raccontato al pubblico come venne cercato per quel ruolo ("Gira da sempre la storia che sarei stato scelto dopo la rinuncia di Bentivoglio...", ha detto al pubblico) e quanto particolare sia stata la lavorazione sull'isoletta di Kastellorizo. "Ci siamo rimasti quattro mesi - ha spiegato - perché non è che si potesse andare e venire a piacimento. Eravamo un bel gruppo. ricordo che all'arrivo trovammo già sul posto Salvatores e Abatantuono e Diego ci accolse con la sua giovialità, iniziò subito a creare un gruppo vincente".

Mangani, Bigagli e Berti
Mangani, Bigagli e Berti

Ma l'incontro con Bigagli - che ha ricordato i suoi legami con Prato, la sua fascinazione giovanile per il Metastasio, la discendenza tessile della sua famiglia - è stata anche l'occasione per ripercorrere la carriera di un attore di spessore: diplomato alla Silvio D'Amico, iniziò in teatro con Dario Fo e al cinema con i fratelli Taviani ne "La notte di San Lorenzo". E l'esperienza con i grandi registi samminiatesi (due anni dopo girò con loro "Kaos") fu intervallata da un'altra collaborazione made in Prato: quella con Roberto Benigni in "Tu mi turbi".

Insomma, un grande attore che ha vinto anche una certa ritrosia per l'autocelebrazione e gli incontri pubblici per essere a Prato. Non ha voluto che gli venisse consegnata una targa ricordo, ma una richiesta l'ha avanzata: "Preferirei i biscotti di Mattonella...". Ed è stato accontentato.