Grande affluenza di pubblico per la serata dedicata a Mario Giansanti

Amici, parenti, colleghi; al cinema Terminale di Prato, tutti ricordano Mario Giansanti, anima storica della sala d'Essai, a pochi giorni dalla scomparsa

Mario Giansanti (foto Attalmi)

Mario Giansanti (foto Attalmi)

Prato, 8 maggio 2019 - Ricordi, aneddoti, emozioni e tanto affetto. La serata dedicata a Mario Giansanti scomparso recentemente, anima del cinema Terminale, ha registrato il tutto esaurito lunedì sera. Tante

le testimonianza di chi l’ha conosciuto; amici, parenti, colleghi. A partire dalla moglie Franca che con quella commozione che è arrivata al cuore del pubblico presente, ha ricordato i trentotto anni di vita insieme. Dall’esperienza in fabbrica (al Fabbricone) fino al giorni del matrimonio avvenuti pochi giorni fa, il 12 aprile. “Con te mi sono sempre sentita libera, mi hai esortato a crescere e a dare l’importanza all’essenziale”. Parole bellissime, lette dalla compagna di una vita, mentre sul grande schermo scorrono le immagini che ricordano l’eclettismo di Mario Giansanti, come le sue esperienze cinematografiche in qualità di attore. Dalla voce fuori campo per “Il corpo dell’attrice”alla commedia made in Prato “Cenci in Cina”. La sua voce, la sua bella voce intensa e roca ricordava quella di Sergio Leone. Ed era davvero un piacere ascoltarla nella segreteria telefonica del cinema Terminale, ad ogni cambio di programmazione. In sala, ad applaudire con una sentita partecipazione, tante personalità del cinema pratese come Massimo Smuraglia, Riccardo Iacopino, Francesco Ciampi e tanti altri. E poi l’assessore Mangani, gli amici “storici”del Terminale come Gigi Rivieri e Massimo Mancini, uniti in tante battaglie per la sopravvivenza della storica sala che ha sempre proposto il cinema di qualità, rigorosamente scelto e selezionato dallo stesso Giansanti. C’è stato spazio anche per le testimonianze dei giovani che hanno frequentato il cinema, ex cassiere e ex proiezionista. Ricordi ma anche una serie di aneddoti divertenti che hanno “raccontato”un altro Mario, quello generoso e altruista che si celava dietro una prima immagine burbera e distaccata. Non sono mancate le testimonianze via Facebook.  La più toccante quella della giornalista Elisangelica Ceccarelli.

Mario Giansanti e le sue tante sfumature, ricordate tra un brano musicale e l’altro, eseguiti da Serena Altavilla e altri bravi interpreti. L’ultimo toccante intervento musicale tocca alla figlia Erika e il suo violino. All’amico storico Maurizio Giardi, il difficile compito di condurre una serata omaggio in bilico tra la lacrima e la risata. Proprio Giardi promette che Il Terminale e Prato continueranno a ricordarlo. “Anche in futuro Mario ci sarà”. Com’è giusto che sia.