Beckett e i "Giorni felici" in trappola

Monica Demuru mattatrice dello spettacolo in prima nazionale al Metastasio

Una scena di "Giorni felici" (foto Duccio Burberi da ufficio stampa Metastasio)

Una scena di "Giorni felici" (foto Duccio Burberi da ufficio stampa Metastasio)

Prato, 20 marzo 2022 - E' vero che sul palco compaiono due persone, una delle quali anche artefice delle scenografie (importantissime in questo spettacolo). Ma è altrettanto vero che c'è una sola di queste che recita per novanta minuti. Come d'altra parte scritto nel testo di Samuel Beckett. E' stata quindi una sfida ardua quella di Monica Demuru nel ruolo di Winnie nei Giorni felici dell'autore irlandese andato in scena con la regia di Massimiliano Civica in prima nazionale al Teatro Metastasio. Demuru è nota soprattutto come cantante jazz, ma la recitazione fa parte della sua formazione e della sua attività artistica dagli anni Novanta.

E' quindi la voce con i suoi cambi di tono il punto di forza della protagonista, chiusa in trappola da una montagna di sabbia. Una soluzione scenica, curata da Roberto Abbiati che interpreta il personaggio maschile di Willie, talmente verosimile che Demuru a fine recita deve essere liberata per poter presentarsi al pubblico, Le espressioni di felicità (più ostentata che vera) a mano a mano diventano più flebili fino a quando la protagonista riesce a muovere solo la testa  Demuru riesce a descrivere al meglio questa condizione in cui si cerca di vivere  la quotidianità da una posizione difficile, se non proibitiva.

La prova di bravura è comunque sorretta da un lavoro d'insieme importante per un spettacolo basato su un testo sempre affascinante. Perché la ricerca dei giorni felici è tipica della natura umana.