"Francesco a Prato, segnale di speranza. Ci aiuterebbe a ritrovare unità e fiducia"

Fedeli e non credenti d’accordo: "Un messaggio importante per integrazione e lavoro" / IL VESCOVO AGOSTINELLI: "SAREBBE BELLISSIMO AVERLO TRA NOI" / "A PRATO VEDRA' GLI IMMIGRATI"

Papa Francesco

Papa Francesco

Prato, 22 marzo 2015 - "Un segnale di speranza e di fiducia per tutta la città". Prato risponde con grande entusiasmo alla notizia della possibile visita di papa Francesco che sta pensando di fare tappa in città durante il viaggio che effettuerà a Firenze il prossimo novembre.

I cittadini accolgono con fervore emotivo e trasporto la notizia (diffusa l’altro ieri dal Qn e da La Nazione ndr) e si dicono pronti ad accogliere il Pontefice a braccia aperte. Un abbraccio che arriva non solo dai fedeli, ma anche da chi crede semplicemente che la presenza a Prato di un pontefice così amato come Bergoglio possa lanciare un messaggio di pace ed integrazione.

"A prescindere dalla fede religiosa – commenta Lisa Lupo – credo che papa Francesco sia una persona capace di toccare nel profondo, sarebbe davvero bello averlo nella nostra città, la sua presenza sarebbe senz’altro positiva e comunicherebbe un senso di gioia e serenità".

"Un gesto significativo nel nome della solidarietà e della distensione tra le culture", lo definisce invece Gabriele che poi aggiunge: "Come già avvenuto con Giovanni Paolo II, sono sicuro che Bergoglio saprà trasmettere emozioni forti a tutti i cittadini: cinesi ed italiani, perché il papa è di tutti". E proprio l’incontro con la comunità cinese potrebbe essere l’aspetto più significativo della visita di papa Francesco in città: "Non so quanto farà scalpore nella comunità cinese l’arrivo del Pontefice – si domanda Leonardo Cavalieri – certo è che per noi pratesi sarà un momento speciale, sono sicuro che Bergoglio verrebbe accolto con grande calore, specialmente in un periodo come quello attuale, in cui la città è scossa da problemi legati alla crisi economica e alla difficile integrazione".

"Credo che papa Francesco voglia lanciare un messaggio sociale ben preciso sul tema del lavoro – afferma invece Giovanni Bacci – Prato deve tornare ad essere una città coesa e questa potrebbe essere l’opportunità per avvicinare finalmente tutte le culture». In un clima di generale entusiasmo e speranza, non manca però tra i cittadini chi cova un pizzico di scetticismo: «Capiamo il grande fermento che si potrà creare – confessano Isabella Maltese e Paolo Reali – ma i messaggi di solidarietà, seppur provenienti da una figura come il papa, purtroppo non bastano a cambiare la nostra città, ciò che realmente serve sono i fatti concreti".