De Carlo e 'L'imperfetta meraviglia'

Lo scrittore sarà l'11 novembre alle 18,30, alla libreria Giunti al Punto per presentare il suo ultimo romanzo

Lo scrittore De Carlo

Lo scrittore De Carlo

Prato, 9 novembre 2016 - E’ nell’Olimpo degli scrittori italiani più letti e più apprezzati. E sarà a Prato. Appuntamento con Andrea De Carlo venerdì 11 novembre alle 18.30 alla libreria Giunti al Punto, via Mazzoni 27 per un firmacopie del suo ultimo romanzo (il diciannovesimo) «L’imperfetta meraviglia» (Giunti editore). Lo scrittore milanese ci conduce in Provenza, in un tiepido autunno, quando i turisti hanno fatto le valigie dopo un periodo di vacanza. E’ qui che Nick Cruickshank, rock star della band inglese Bebonkers sta per sposarsi in terze nozze con la modella Aileen e si esibirà in un concerto benefico. E c’è anche Milena Migliari, «una tipa italiana» che gestisce la gelateria «La Merveille Imparfait» dove prepara accurati gelati. E’ proprio il gelato a far incontrare i due protagonisti del romanzo. Alla viglia di un svolta nella loro vita. Un altro matrimonio per lui e una fecondazione assistita per lei, assieme alla sua compagna Viviane. Due persone cosi distanti e così imprevedibilmente vicine. Tre giorni in cui le loro vite sono travolte e strapazzate. Con tanti dubbi e altrettante domande. Per guardarsi dentro e rimettersi in gioco. Come ci racconta De Carlo in una conversazione telefonica.

Cosa è l’imperfetta meraviglia?

«E’ lo stupore, l’incanto, la sorpresa. E’ uno de temi che attraversa il romanzo, cioè la capacità di cogliere la meraviglia, nel senso dello stato di sorpresa. Nick e Milena sono ad un punto della loro vita in cui, per ragioni diverse, non si aspettano sorprese e, invece, improvvisamente diventano sensibili alla meraviglia. Questa è una storia di sorprese».

L’immagine del cono gelato sulla copertina del libro esprime questa meraviglia?

«Il gelato è il simbolo di questo incanto, perché è una meraviglia che si esaurisce rapidamente. E’ un alimento che dà gioia e conforto, un momento di piacere assoluto, ma dura pochi minuti, si scioglie rapidamente. Nel gelato c’è tutta la cura che mette Milena nel prepararlo, ma deve essere consumato nelle condizioni ideali, altrimenti si sciupa. E’ questa l’imperfezione della meraviglia. La meraviglia non è permanente, si esaurisce, è fugace. Non è neppure replicabile. Un gelato anche allo stesso gusto non sarà mai uguale a quello consumato ieri».

Cogli il giorno, giacché il futuro non è prevedibile?

«Va assaporato quello che abbiamo oggi, capaci di cogliere la meraviglia. Nel romanzo due mondi lontani, impermeabilizzati, si ritrovano nella sorpresa, improvvisamente diventano sensibili alla meraviglia. In questo custodiscono somiglianze e sconvolgono le loro vite».

I due protagonisti del romanzo entrano in contatto quando stanno cambiando le loro vite.

«Entrambi vivono vite apparentemente realizzate, ma poi manca la meraviglia. Quanto le scelte e le loro vite sono davvero il risultato dei propri sogni o, invece, è per certe condizioni o, magari, per richiesta di altri, che sono arrivati ad essere quello che sono. E poi, altri dubbi: se ho fatto quello che volevo fare, quanto questo mi procura vera gioia? Quello della scelta è un altro dei temi che percorre il romanzo».

Da musicista e compitore quale lei è, la musica segna tutto il romanzo.

«La musica è nella scrittura, nelle parole, nelle frasi, nella punteggiatura. Scrivere è come suonare uno strumento, una costruzione. Nello scrivere, c’è il ritmo e la musica non può che entrare nelle mie storie, c’è chi l’ascolta e chi la suona. E’ atmosfera, nella mia vita anche libertà e istinto».

Marilena Chiti