Prato, 25 luglio 2012 - Tornerà ad antico splendore la cappella della Madonna dei papalini, conservata nel monastero di S.Vincenzo: è la cappella dove si trova il busto della Madonna che, secondo la tradizione, nel 1512, durante il sacco di Prato, fermò la mano delle milizie spagnole che avevano messo a ferro e fuoco la città. Fu così che le monache di clausura ebbero la vita risparmiata.

 

Ad eseguire il restauro, il consorzio di restauratori Borgo al Cornio, con il sostegno di Confartigianato e associazione Amici dei Musei. I lavori inizieranno il 29 agosto prossimo, appunto a 500 anni esatti dal sacco, e si concluderanno il 29 agosto 2013, intanto il cantiere aperto sarà luogo di eventi, conferenze, visite guidate.

 

“Con questo progetto vogliamo dare un segnale di fiducia molto chiaro alla città - spiega il presidente di Confartigianato, Luca Giusti - una città che troppo spesso si difende dalla crisi chiudendosi in se stessa. Come 500 anni, fatte le debite proporzioni, la città subisce, ma occorre ritrovare slancio per reagire alle avversità”.

 

E nelle intenzioni dei promotori dell’ambizioso restauro, c’è proprio la voglia di rilanciare l’economia di Prato, attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico cittadino: “Conserviamo dei monumenti e delle testimonianze artistiche importantissime -osserva Piacenti- è ora di metterle a frutto in chiave turistica”.

 

A lodare la collaborazione con i restauratori di Borgo al Cornio e la Confartigianato, è anche la presidente dell’associazione “Amici dei musei”, Selby Mc Creery: “Dovremo proporre la visita al cantiere aperto del restauro, ai turisti stranieri che giungono in Toscana e a Firenze -afferma Mc Creery- non perdiamo questa ottima occasione per affermare Prato nel mondo. Con i restauri del Lippi non siamo riusciti a valorizzare al massimo l’offerta nei confronti dei turisti stranieri in Toscana, adesso metteremo tutto l’impegno possibile per trasformare il restauro alla madonna dei papalini, in un fiore all’occhiello pratese e internazionale”.