Zona rossa Prato, i numeri scendono: l’arancione si avvicina

La Provincia si avvicina alla soglia decisiva di 250 casi settimanali ogni 100.000 abitanti. Ieri 100 nuovi positivi e due decessi

Personale sanitario al lavoro

Personale sanitario al lavoro

Prato, 12 aprile 2021 - Scendono i nuovi casi positivi al coronavirus in area pratese - ieri ne sono stati registrati 100 - e soprattutto scende l’incidenza dei contagi ogni 100.000 abitanti, portando su cifre più accettabili il dato che - ormai lo abbiamo imparato - decide l’ingresso e l’uscita dei territori dalle varie zone di rischio epidemiologico.

Prato ieri si è attestata a quota 260, il che significa che la fatidica soglia dei 250 contagi settimanali per 100.000 abitanti è ormai dietro l’angolo.. Prato lascia anche la terza posizione di provincia italiana con la maggiore incidenza di nuovi contagi e scende al quarto posto dopo Aosta con 315, Taranto con 283 e Cuneo con 272.

Si fa dunque più concreta la possibilità di entrare in zona arancione già a partire dal pomeriggio di sabato, così come indicato dal governatore Eugenio Giani nell’ordinanza firmata due giorni fa. "Nel giro di nove giorni siamo scesi di quasi 100 contagi settimanali ogni centomila abitanti, partendo da 380", dice il sindaco Matteo Biffoni.

"La tendenza è in decrescita, deve consolidarsi. Aspettiamo alòmeno mercoledì per un commento definitivo". I numeri comunque fanno ben sperare, anche se è presto per cantare vittoria.

"Il percorso imboccato è chiaro: i dati stanno decrescendo rispetto a 7-8 giorni fa - prosegue il sindaco - Se nei prossimi giorni non ci saranno situazioni clamorose, tireremo un bel sospiro di sollievo". Ma non basta, sottolinea ancora Biffoni. "La vera preoccupazione rimane il numero dei ricoveri. I contagi attuali portano un carico molto pesante sugli ospedali, perché molti nuovi pazienti positivi hanno bisogno di essere ricoverati in ospedale con l’impiego di ossigeno. E non va dimenticato che ai ricoveri per Covid se ne aggiungono tanti per patologie differenti".

Una riflessione che il sindaco fa per ribadire che la decisione di valutare l’uscita dalla zona rossa non significa che alle 14 del 17 aprile tutto finisce. "Dobbiamo continuare a tenere conto anche del numero dei ricoveri nelle terapie intensive. Non è, insomma, un passaggio automatico quello da zona rossa ad arancione. Resta ancora da verificare che il trend dei contagi si consolidi al ribasso e che l’ospedale torni a respirare".

Ieri intanto altri due decessi legati al Covid al Santo Stefano: si tratta di una donna residente a Carmignano di 81 anni e di uomo residente a Prato di 87 anni. Il numero delle vittime da Covid sale a quota 452. Prato è ancora la terza provincia in Toscana per tasso di mortalità con 175,8 per 100.000 abitanti, preceduta da Massa Carrara (259,8 per 100.000) e Firenze (179,8 per 100.000).

I nuovi contagi sono in decrescita, come detto: ieri erano 100 a fronte dei 108 di sabato e dei 158 di venerdì (il totale è di 18.658 casi). La concentrazione più alta è a Prato città con 81 casi. Per il resto: 4 a Carmignano, 6 a Montemurlo, 3 a Poggio a Caiano, 3 a Vaiano e 3 a Vernio.

La pressione sull’ospedale resta costante con 176 degenti in area Covid, 19 in terapia intensiva. Sature le cure intermedie: 40 posti occupati su 42 alla rsa La Melagrana, 21 ricoverati a fronte di 23 letti al vecchio ospedale e 51 all’ex Creaf (dove sono 53 i letti disponibili). Ieri in Toscana i nuovi positivi sono stati 1.222 (età media 44 anni). I decessi sono stati 30 (20 uomini e 10 donne con un’età media di 81 anni). Sa.Be.