Zona rossa, Biffoni: "Clausura fino a Pasqua? Probabile. Scuole, non potevamo fare di più"

Intervista al sindaco Biffoni che ieri sera ha dovuto confermare la zona rossa con il presidente Giani

Matteo Biffoni (foto Attalmi)

Matteo Biffoni (foto Attalmi)

Prato, 13 marzo 2021 - "I dati degli ultimi giorni lasciano pochi dubbi: 172 positivi in 24 ore, impongono una stretta. È una decisione dolorosa, ma inevitabile alla luce della situazione sanitaria". Matteo Biffoni ieri sera alle 21,30 era nell’ufficio del presidente della Regione, Eugenio Giani, per la firma che da lunedì ufficializzerà la zona rossa per Prato.

Sindaco, ha sempre detto di voler tenere le scuole aperte. Dalla prossima settimana invece 36mila studenti di tutte le età saranno a casa. Perché non è stato possibile replicare il modello di dicembre? "Ci abbiamo provato in tutti i modi a cercare una scappatoia normativa che ci permettesse, in virtù dell’autonomia regionale, di lasciale le scuole aperte almeno dai nidi fino alla prima media. Ma purtroppo il dpcm firmato dal premier Draghi rimanda al governo la decisione. Scuole chiuse in zona rossa per tutti, anche se il colore della regione è arancione". Siamo stati sul filo per giorni, poi nell’ultima settimana i contagi giornalieri sono esplosi. Cos’è successo? "I dati sono peggiorati tra il 3 e il 4 marzo. Ogni giorno abbiamo avuto più di 100 positivi: 138 giovedì e 172 ieri. Con questi numeri il parametro dei 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti lo abbiamo superato abbondantemente. Prato insieme a Pistoia è tra le peggiori città della Toscana con un indice che supera 300". Perché questa esplosione negli ultimi sei giorni? "Cosa sia accaduto non lo sappiamo, adesso dobbiamo attenerci alle regole e aspettare un miglioramento". L’ospedale registra il tutto esaurito nel reparto Covid. Com’è la situazione? "Non è semplice soprattutto dal punto di vista della tenuta di medici e infermieri che sono da un anno sotto pressione. Per fortuna abbiamo una struttura nuova che ci ha permesso e che ci permette ancora di ampliare gli spazi, ma è certo che non bisogna arrivare al punto di mettere a repentaglio l’ospedale". Da lunedì quindi scatterà la zona rossa con scuole e negozi chiusi. Bar e ristoranti potranno fare solo asporto mentre fabbriche e uffici resteranno aperti. "Sì, non dobbiamo confondere le cose: non è un lockdown, ma una zona rossa quindi con maggiori restrizioni, ma non è come a marzo scorso. Allora fu una chiusura totale. Proprio in queste ore il governo sta decidendo se stringere le maglie della zona rossa con ulteriori restrizioni rispetto a quelle di dicembre". Cosa ci dobbiamo aspettare? Pistoia non è migliorata nonostante i sacrifici. Alla luce di ciò non sarebbe stato più ragionevole pensare ad un lockdown totale di due settimane, ma con la cer tezza che poi ne saremmo usciti? "Queste decisioni spettano al Comitato tecnico scientifico. Nel ragionamento entra anche la tenuta economica, una serrata totale avrebbe avuto conseguenze". Quanto resterà Prato in zona rossa? "Per tutta la prossima settimana con possibilità di proroga. Ovviamente tutte le decisioni saranno legate al numero di contagi: nella provincia di Siena ci sono stati subito buoni effetti, Pistoia non ha avuto risultati. Solo il tempo ci potrà dare risposte". Sembra un film già visto. Anche il 10 marzo 2020 chiusero tutte le scuole che poi non riaprirono più, c’è molta preoccupazione tra le famiglie. Suggestione? "Non voglio nemmeno pensarci. Quanto durerà la zona rossa non lo possiamo sapere, ma gli studenti torneranno in classe prima della fine dell’anno scolastico". Fino a Pasqua durerà di sicuro? "Probabile". Il sindaco di Pistoia ha proposto di togliere alcune tasse comunali nel periodo in cui la città resterà in zona rossa, il Comune di Prato sta pensando a qualcosa di simile? « Affronteremo a breve il tema, lo scorso anno, ad esempio, abbiamo restituito alle famiglie la retta dell’asilo nido. Siamo pronti a valutare anche stavolta eventuali interventi di aiuto". Vaccini. In Toscana sono state utilizzate 15mila dosi del lotto AstraZeneca sequestrato: preoccupato? "Sono pochissimi casi avversi su 3 milioni di dosi usate, l’unica questione per cui mi sento preoccupato adesso sono le forniture. Abbiamo ancora pochi vaccini".